Vaccini, i presidi contro Salvini: «Non ci siano bambini di serie A e B»

Non accenna a diminuire la polemica sull’obbligo dei vaccini nelle scuole dell’infanzia Nel pomeriggio, dopo che questa mattina era entrato a gamba tesa sull’argomento Matteo Salvini, è intervenuto il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonelli Giannelli. «Dissento dalla proposta del ministro dell’Interno – ha commentato Giannelli – è vero che bisogna tener conto delle esigenze di tutti, ma non ci si può dimenticare dei bambini più deboli e con problemi di salute che non si possono difendere e soprattutto non hanno scelta. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B».

La risposta dei presidi al vicepremier sui vaccini

Nella lettera scritta questa mattina al ministro della Salute, Giulia Grillo, Matteo Salvini sosteneva l’urgenza di adottare un decreto legge per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole dell’infanzia da 0 a 6 anni. Al momento, infatti, la legge Lorenzin stabilisce che entro il 10 marzo i dirigenti scolastici debbano trasmettere alle ASL l’elenco degli iscritti di età compresa tra zero e sedici anni, inclusi i minori stranieri non accompagnati, per l’anno scolastico successivo. Entro il 10 giugno, quindi, le ASL forniranno l’elenco dei soggetti che risultano non in regola con l’obbligo vaccinale. Un procedimento che, secondo il vicepremier, rischia di penalizzare i bambini non vaccinati che rischierebbero di non finir l’anno scolastico. «Le leggi – ha risposto Giannelli – devono essere rispettate. Quella sui vaccini è  una legge e non può essere soggetta a continui differimenti».

(Foto di copertina ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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