Primarie del Partito Democratico, grande affluenza ai gazebo

È il giorno del giudizio: oggi domenica 3 marzo si vota per decidere il prossimo segretario del PArtito Democratico. A correre per la carica sono il favorito ai sondaggi Nicola Zingaretti, l’ex “reggente” Maurizio Martina e Roberto Giachetti.

L’obiettivo è quello di riuscire a far votare più di un milione di persone: se nessuno dei 3 candidati raggiungerà una maggioranza del 50%, allora il segretario verrà deciso dall’Assemblea. Non serve essere iscritti: la consultazione è aperta a tutti. Basta presentarsi a uno dei dei seggi con documento di identità, la tessera elettorale e due euro da versare come contributo. Per sapere qual’è il seggio più vicino basta consultare questo link.

Le votazioni sono aperte anche ai più giovani (tra i 16 e i 18 anni) e agli studenti fuori sede.

Primarie del PD, alta affluenza e code fin dalle prime ore del mattino

I gazebo hanno aperto alle 8 di mattina, e già dalle prime ore è stata registrata una grande affluenza sopratutto a Roma, Milano, Torino, Ravenna e Venezia. Segno che la sinistra non è morta? quella è la speranza, ma bisognerà aspettare la chiusura alle ore 20 per vedere se il Partito Democratico ha centrato l’obiettivo di portare un milione di italiani a scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico.Dal Nazareno commentano l’affluenza dicendo che «sarebbe il segno che il Pd è ancora vitale: un buon viatico per le elezioni europee del 26 maggio e per la sfida contro i sovranismi e i populismi». I dati parziali però promettono bene: pare sia arrivato il permesso di fotocopiare le schede laddove siano in esaurimento.

Matteo Renzi, l’in bocca al lupo al vincitore: «Da noi non subirà il fuoco amico»

Tra i primi a votare, c’è chiaramente l’ex segretario Matteo Renzi, che la sua linea l’ha tracciata alle 8.30 nella piazza di Tasso a Firenze. «È tempo di festeggiare la festa della democrazia che oggi vede migliaia di volontari organizzare dei seggi» ha dichiarato. L’ex segretario ha voluto fare pubblicamente  «un grande in bocca al lupo ai tre candidati per la sfida molto leale che hanno fatto». Matteo dice anche che non farà la guerra al vincitore, chiunque esso sia, e anzi gli augura il meglio. Si augura infatti che «chiunque vinca le primarie, il giorno dopo non subisca il trattamento che abbiamo subito noi che abbiamo vinto due volte con il 70% e per due volte abbiamo avuto il fuoco amico». Proprio per non far vivere all’altro ciò che ha subito lui, Renzi promette che si impegnerà «in questa direzione, e per questo motivo non ho voluto fare alcuna corrente, al punto che i vari esponenti che sono stati con me in questi anni si sono divisi su tutte e tre le mozioni. È il segno di uno che non vuole fare le correnti ma una battaglia educativa e culturale».

(credits immagine: ANSA/CLAUDIO SEBASTIANI)

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