Gazzetta del Mezzogiorno, è sciopero a oltranza: «Abbiamo finito le parole»

Il sud sta perdendo una delle sue voci più caratteristiche nel mondo dell’informazione. Non è facile, specialmente per chi vive in Basilicata, in Puglia o in Calabria, affacciarsi in edicola o al bar e perdere uno dei punti di riferimento locali per venire a conoscenza di fatti e notizie del giorno. La Gazzetta del Mezzogiorno, da domani 3 marzo, non sarà più in edicola. I giornalisti della redazione hanno deciso di scendere in campo con uno sciopero a oltranza, legato alla gestione del quotidiano che – ormai da mesi – è al centro di vicende giudiziarie per le quali non si vede una conclusione. Una mazzata incredibile per un territorio che è ancora molto indietro nel settore delle news e che ha pochi punti di riferimento autorevoli a cui far capo.

Gazzetta del Mezzogiorno, dal 3 marzo sarà sciopero a oltranza

La vicenda riguarda giornalisti (e le loro famiglie) senza stipendi da mesi. L’ultima busta paga è stata elargita nel novembre 2018. Da allora sono passati giorni di continua confusione e di continui rinvii sulle decisioni che riguardano la gestione della società. Il Tribunale di Catania dispose il sequestro della società editrice della Gazzetta del Mezzogiorno già nel mese di settembre. L’editore – stando al comunicato riportato dalla redazione del quotidiano sul numero di oggi – continua tuttavia a svolgere le proprie funzioni, nonostante sia stato sollevato dall’incarico dal tribunale lo scorso 19 gennaio.

La solidarietà alla redazione della Gazzetta del Mezzogiorno

Ma anche il tribunale, nonostante abbia sentito tutte le parti in causa e tutte le maestranze della Gazzetta del Mezzogiorno, sembra non comprendere che i tempi della giustizia non possono coincidere con le esigenze di una società editoriale. Intanto, sui social network è partita la solidarietà nei confronti dei giornalisti della testata del sud (che negli ultimi giorni ha chiuso anche la redazione di Matera, proprio nell’anno in cui la cittadina lucana è diventata capitale europea della cultura), che da oggi non entreranno più in redazione per preparare il giornale.

Le parole più iconiche che fotografano questa situazione di disagio sono affidate senz’altro alla giornalista Maristella Massari, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno: «Notturno in redazione. Domani ci fermiamo. Sarà sciopero a oltranza. Ho chiuso le pagine di questa edizione. E ho finito le parole. L’ultimo pensiero va ai miei colleghi, fratelli in questa dolorosa pagina della Gazzetta. Restiamo uniti»

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