Giulia Sarti scoprì la «falsa malattia» dell’ex compagno il giorno prima della denuncia

02/03/2019 di Redazione

Continuano a emergere dei particolari sulla vicenda di Giulia Sarti e della mancata restituzione dei rimborsi elettorali al M5S. Mentre la parlamentare pentastellata ha dichiarato di aver denunciato il proprio ex compagno Andrea Bogdan Tibusche il 14 febbraio 2018 dopo essersi resa conto – dice – che quest’ultimo prelevava dai suoi conti dal 2014, il Fatto Quotidiano svela un ulteriore dettaglio della storia.

Giulia Sarti scopre la finta malattia di Andrea Bogdan Tibusche

Stiamo parlando della presunta malattia, un tumore al cervello, di Andrea Bogdan Tibusche, al quale i medici avrebbero dato al massimo 8 mesi di vita. Il 14 febbraio Giulia Sarti dichiara di «iniziare a dubitare della sua malattia e di pensare che l’intensificarsi degli ultimi prelievi fosse dovuto al fatto che stavo terminando la legislatura e gli avevo già chiesto di andar via di casa».

In una telefonata del giorno prima della denuncia, il 13 febbraio, Andrea Tibusche Bogdan chiede alla Sarti di denunciarlo e le offre anche la motivazione: avrebbe speso dei soldi per delle cure all’estero per la sua malattia, un tumore al cervello. Dice di essere riuscito a contattare un gruppo di ricercatori israeliani e di aver fatto delle somministrazioni di un farmaco, che non può essere utilizzato in Italia, sia in Russia sia in Romania.

Le deduzioni della procura sulla finta malattia dell’ex di Giulia Sarti

Tuttavia, questa conversazione telefonica avviene sul primo telefono della Sarti. La deputata ne ha un secondo, sul quale le arriva un messaggio da parte dello stesso Bogdan. «Quello che ti ho scritto era per darti l’alibi della denuncia. Non lo hai capito?». Quindi, Giulia Sarti scopre che la malattia raccontatale dall’ex compagno è falsa. Inserisce tutto nelle prove che consegna ai magistrati.

Questi ultimi sulla storia della malattia non hanno nulla da eccepire: si sarebbe trattato, secondo la procura di Rimini, di un «artifizio» che, tuttavia, risulta ininfluente ai fini della presunta truffa. I soldi, infatti, erano già stati prelevati, grazie a tutti i mezzi necessari all’accesso al conto della Sarti di cui Andrea Bogdan Tibusche disponeva. Una storia che, al momento, presenta come unico risultato l’archiviazione da parte della procura. Il resto è un ricamo.

FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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