Tiziano Renzi : «Siamo rappresentati come i criminali più pericolosi d’Italia»

Il giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angela Fantechi, ha confermato gli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli. I genitori dell’ex primo ministro sono accusati di bancarotta fraudolenta ed emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.È stata quindi rigettata la richiesta di revoca presentata dal legale dei coniugi Federico Bagattini lo scorso lunedì durante l’interrogatorio di garanzia. Tiziano Renzi decide allora di difendersi anche su Facebook e non solo nell’aula di tribunale: «Se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui».

Tiziano Renzi si difende anche su Facebook, elencando i punti della sua difesa

Tiziano Renzi al silenzio non ci sta. Sebbene i suoi avvocati gli abbiano consigliato «di aspettare il processo per difenderci in aula», il padre dell’ex premier ha deciso di difendersi anche attraverso i canali dei suoi social network. Questo perché, spiega nel post condiviso, «i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola». Utilizza allora la propria bacheca per elencare e chiarire alcuni punti. « La nostra azienda di famiglia – Eventi6 – non ha mai avuto nessun problema con bancarotte o false fatture o lavori in nero. Mai. Chi dice il contrario mente e ne risponderà civilmente e penalmente» scrive Tiziano Renzi, aggiungendo anche che «le accuse riguardano altre realtà, cooperative, alcune delle quali hanno fatto o rischiano di fare bancarotta. L’accusa ritiene che queste cooperative fossero guidate dall’esterno da noi. Falso. Noi ci siamo sempre preoccupati che chi lavorava con noi facesse un buon servizio ma non siamo mai stati gli amministratori di queste cooperative, nemmeno amministratori di fatto». Infine, conclude nella prima parte del suo post, «ciò che abbiamo amministrato noi non è mai fallito, mai».

La difesa su Facebook e l’attacco ai media di Tiziano Renzi

Dopo aver esposto i punti cardinali della sua difesa, il padre di Matteo Renzi spiega il motivo che l’ha portato ad usare il social network per far sentire le sue ragioni. «Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultato sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d’Italia. Mi sembra un incubo allucinante» scrive, sottolineando però che l’unica cosa che davvero conta «è la verità». «Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto. Noi non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà» continua a nome anche della moglie Laura Bovoli. Tiziano Renzi aveva già scelto di comunicare attraverso il suo profilo di Facebook il giorno precedente per ringraziare tutti coloro che gli stavano esprimendo vicinanza e solidarietà. Aveva scritto che usava Facebook perché «mi è consentito», e nel nuovo post promette che lo farà ancora. «Nei prossimi giorni illustrerò qui punto punto le ragioni per le quali l’accusa che ci viene fatta è assurda. Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui».

(credits immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI ; Facebook Tiziano Renzi )

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