Francesca Donato ha paragonato i vaccini agli esperimenti dei nazisti

Il tema è di quelli caldi,  che continuano a infiammare la rete e il dibattito pubblico. I protagonisti sono questa volta Francesca Donato, ideatrice e promotrice del Progetto €urexit, che spesso vediamo in TV a promuovere il ritorno alla lira e l’autarchia monetaria italiana, e l’immunologo Roberto Burioni.

Il punto di partenza è un tweet in cui Elvira Terranova, giornalista dell’Adnkronos, chiamava in causa il professore Burioni per commentare una storia di una mamma che si rifiutava di vaccinare il figlio. La risposta dell’immunologo non si è fatta attendere: « Una terribile miscela di arroganza, ignoranza ed egoismo. Dobbiamo decidere se questa donna ha il diritto di mettere in pericolo la vita di suo figlio e quella degli altri oppure no. Secondo me no» aveva risposto prontamente il professore. Frasi che non sono andate giù alla Donato che non ha esitato ad attaccare duramente l’immunologo.

“La scienza” insomma per la Donato, passata così agilmente dalle opinioni sulla politica monetaria e l’europeismo all’immunologia, non sarebbe attendibile, essendo una pratica finalizzata solo all’esercizio autoritario e arbitrario del potere. Da qui il disinvolto paragone con i medici che conducevano esperimenti nei campi di concentramento nazisti e il dito puntato sul cosiddetto “fascismo degli antifascisti”.

Un tweet che ha scatenato la risposta piccata di Roberto Burioni che insiste sull’assurdità dell’equazione, nazismo = scienza, un paragone che però purtroppo viene evocato sempre più frequentemente dal composito schieramento dei no-vax.

L’ultima polemica era esplosa, appena la scorsa settimana a Trento, dove un gruppo contrario all’obbligo vaccinale aveva affisso nella città dei cartelli dove si paragonavano i bambini non vaccinati nelle scuole pubbliche ai bimbi rinchiusi nei campi di concentramento. Una sorta di delirio storico-scientifico che aveva attirato un’ondata di indignazione bipartisan e che ha messo in in luce, ancora una volta, la forza dei pregiudizi sul tema e la loro capacità di diffusione.

 

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