L’eurodeputato M5S dà la colpa all’inferiorità numerica per la sconfitta in Sardegna

Essere sconfitti dopo una partita giocata in inferiorità numerica è una cosa che può accadere solamente nel mondo dello sport. Quando, invece, ci si presenta a una tornata elettorale l’unica cosa che conta sono le idee, le promesse e i piani per garantire un futuro migliore ai cittadini. E mentre dal Movimento 5 Stelle arriva il solito mea culpa onesto di Luigi Di Maio, alcuni altri rappresentanti continua a nascondere l’insuccesso dietro numeri che poco hanno a che fare con i risultati elettorali, giustificando così il crollo del M5S in Sardegna.

Sui social, infatti, sta girando un meme (chiamiamolo così) condiviso anche da alcuni membri a Cinque Stelle e rappresentanti nelle istituzioni. Uno, fra i tanti, è Piernicola Pedicini: europarlamentare e portavoce del Movimento in Europa. Secondo lui, perché siamo quel che condividiamo, la perdita di consensi del M5S in Sardegna (rispetto alle politiche del 4 marzo 2018) non è dovuto a idee politiche, ma solo a una questione meramente numerica che li ha messi in clamorosa inferiorità numerica.

Le giustificazioni grilline al crollo M5S in Sardegna

Come si legge nel post condiviso sulla sua pagina Twitter (con tanto di errore grammaticale), Pedicini sostiene che non ci sia nulla da spiegare dietro la sconfitta del M5S in Sardegna. Era impossibile sperare in un risultato migliore dato che i Cinque Stelle avevano solamente 60 candidati contro i 1300 degli altri partiti e delle liste civiche che si sono accorpate chi con il Centrodestra e chi con il Centrosinistra. L’inferiorità numerica, però, non conta nelle elezioni, dove vige l’idea del film ‘300’: non conta in quanti si è a combattere il nemico, conta l’ideale e la forza d’animo. E il paragone cinematografico sembra essere piuttosto azzeccato.

 

Il congiuntivo e la congiuntivite nell’analisi del voto

Al netto della versione fantasiosa a difesa del crollo del M5S in Sardegna, ci sono da segnalare almeno due fattori errati nel post condiviso da Pedicini. Il primo è riferito ai risultati finali delle Regionali: considerando i voti ai singoli partiti (e non alle coalizioni) il Movimento 5 Stelle si trova al terzo posto, alle spalle della Lega e del Pd (primo partito). Il secondo è un aspetto grammaticale: la frase pubblicata sui social prevederebbe (anzi, prevede) l’uso del verbo al congiuntivo. Quindi, al netto della banalità e delle erroneità scritte in quel tweet, la versione corretta è: «Davvero non capisco di costa stiate parlando». Perché l’italiano è importante, anche nelle sconfitte.

(foto di copertina: archivio Ansa)

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