Il legale giuridico di Di Maio sul copyright è lo stesso che ha difeso Facebook nel caso Tiziana Cantone

24/02/2019 di Enzo Boldi

Come può un avvocato che ha difeso Facebook in molte occasioni diventare un consigliere per le comunicazioni e l’innovazione digitale e gestire per l’Italia il dossier sulla riforma del copyright – che penalizzerebbe moltissimo il social network di Mark Zuckerberg – senza pensare che ci sia un conflitto d’interessi? La domanda legittima è stata posta dal giornalista Luciano Capone in un suo articolo per Il Foglio, nel quale approfondisce il ruolo dell’avvocato Marco Bellezza all’interno della squadra di governo.

Come si legge anche dal suo profilo Linkedin, il legale italiano ricopre il ruolo di Consigliere giuridico del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Luigi Di Maio. Un incarico ricevuto lo scorso luglio e che porta avanti da otto mesi, con uno stipendio di 100mila euro all’anno. A fare rumore, però, non è la sua scelta – legittima -, ma il suo ruolo all’interno di una questione molto delicata che coinvolge tutta Europa: la riforma del regolamento sul copyright per i giganti del web e i social network.

L’avvocato di Facebook (e di Luigi Di Maio) Marco Bellezza

Come riporta Luciano Capone – con Il Foglio che già in passato aveva curato alcuni approfondimenti sulla figura di Marco Bellezza -, l’avvocato in molte occasioni è stato il rappresentante legale di Facebook in alcune cause abbastanza delicate. La più emblematica è quella sul famoso caso di revenge porn che ha colpito la giovane Tiziana Cantone, morta suicida dopo la pubblicazione di alcuni suoi filmati a sfondo sessuale e la loro condivisione attraverso i social. Ma non c’è solo questo caso. L’avvocato Bellezza ha, infatti, preso le parti dell’azienda di Zuckerberg (era nel collegio difensivo) nella causa mossa contro di lui dalla start-up italiana Business Competence che accusava il social di essersi appropriato di un’app inventata da loro. In entrambi i causi è arrivata una condanna.

L’Italia contro la riforma del regolamento sul diritto d’autore

Due casi emblematici nei quali Marco Bellezza è stato in prima linea per difendere gli interessi di Facebook. Cosa che sembrerebbe continuare a fare anche ora che si trova nella squadra del ministro e vicepremier Luigi Di Maio, dato che a lui è stato affidato il dossier sulla legge sul Copyright. Una vicenda che si è chiusa – momentaneamente – con il parere negativo del governo italiano sulla riforma comunitaria che ha come obiettivo quello di dare responsabilità ai giganti del web (Facebook ovviamente compreso) per le condivisioni avvenute sulle loro piattaforme. L’Italia ha deciso di schierarsi a fianco che Big. Forse, ora, sappiamo il perché.

 

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