Rigopiano, a processo l’uomo che violò i sigilli per portare i fiori in ricordo del figlio

Lo scorso 21 maggio Alessio Feniello si è recato laddove aveva perso la vita il figlio Stefano. Per deporre un mazzo di fiori però, il padre ha dovuto violare i sigilli: il luogo infatti è Rigopiano. Ora andrà a processo dopo essersi rifiutato di pagare la multa.

Rigopiano, «Non pagherò per aver portato fiori a mio figlio, piuttosto vado in galera»

Quando Alessio Feniello, 57enne di Salerno, aveva violato i sigilli giudiziari con cui la magistratura per delimitare l’area posta sotto sequestro intorno al resort di Farindola, era stato condannato a pagare una multa di 4550 euro. Una somma che l’uomo si era rifiutato di pagare, perché la sua colpa era solo quella di voler appoggiare dei fiori dove aveva perso la vita il figlio Stefano. «Non pagherò per aver portato fiori a mio figlio, piuttosto vado in galera» aveva dichiarato, aggiungendo che la cosa che lo feriva di più era il fatti di essere stato «il primo ad essere stato condannato per la tragedia di Rigopiano». Il 18 gennaio 2017, oltre a Stefano e alla sua fidanzata hanno perso la vita un totale di 29 persone, e ancora oggi si sta ancora indagando per individuare i responsabili della tragedia, ma intanto Alessio Feniello dovrà andare a processo.

A processo per non aver pagato la multa

Feniello si era opposto al pagamento della multa e tramite il suo avvocato aveva depositato un’opposizione alla condanna. Con decreto di giudizio immediato,  è stata fissato l’inizio del processo per il prossimo 26 settembre. «Andrò al processo a testa alta. E non sarò solo» ha dichiarato Feniello a Quotidiano.net, «C’è chi mi ha già fatto sapere di essere pronto a manifestare e a incatenarsi. Ripeterò come sono andati i fatti, posso dimostrarlo. Ero con mia moglie che però è stata archiviata. Perché due pesi e due misure?». In suo sostegno si è espresso anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha condiviso un articolo recante la notizia sul suo profilo twitter scrivendo: «Pazzesco, andrò al processo con lui».

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