Figlia ex ambasciatore nordcoreano: e se avesse ragione Razzi?

22/02/2019 di Redazione

L’incipit risale a tre mesi fa, quando Jo Song-gil, il diplomatico nordcoreano, capo ad interim dell’Ambasciata di Roma, si allontanava misteriosamente con la consorte gettando nello scompiglio le autorità di Pyongyang, e non solo. Una vera e propria fuga che non ha contemplato però la figlia 17enne dell’ambasciatore, rimasta nell’ambasciata nord-coreana. Qualche giorno fa la ragazza sarebbe stata prelevata e trasportata in Corea del Nord dalle autorità. Un “trasferimento” confermato da  Thae Yong-ho, ex viceambasciatore a Londra di Pyongyang e a sua volta disertore, che ha destato non poche reazioni da parte del mondo politico italiano.

Dura anche la reazione dei parlamentari M5S che si erano affrettati a dichiarare: «Chiediamo al ministro dell’Interno di riferire in Parlamento e di fare chiarezza sulle notizie relative al rapimento e al rimpatrio forzato della figlia minorenne dell’ex ambasciatore nordcoreano da parte dei servizi di Pyongyang. Se i fatti fossero confermati sarebbero gravissimi, un nuovo caso Shalabayeva».

La versione di Antonio Razzi

Il politico che non ha mai avuto nessun dubbio sulla vicenda è stato invece Antonio Razzi. Il politico abruzzese ha dichiarato, appena due giorni fa, che la ragazza, disabile, aveva voluto raggiungere i suoi nonni in Corea del Nord, lanciando anche pesanti insinuazioni nei confronti dei genitori: «Quei due sciagurati hanno lasciato da sola una figlia minorenne e anche disabile» secondo quando riportato dall’Adnkronos. Un’interpretazione avvallata, in parte, anche da fonti ministeriali, che trova oggi conferma nella lettera inviata dal regime nord-coreano che conferma che la ragazza, abbandonata dai genitori, è voluta tornare dai nonni. Una ricostruzione avvallata dal nuovo primo Consigliere a Roma: « Lei era molto contenta di tornare presto dai nonni. Lo abbiamo potuto scorgere dal suo viso in aeroporto. Ho ricevuto un messaggio di un membro della famiglia di Jo: adesso sua figlia sta bene e momentaneamente è sotto cure mediche».

Napoli (UIP): Versione probabilmente verosimile, ma non sappiamo come siano andate le cose

Prudente, ma sostanzialmente in linea con le ricostruzioni ufficiali, il deputato di Forza Italia Osvaldo Napolipresidente della UIP (unione interparlamentare) Italia – Nord Corea. «La ricostruzione di Pyongyang ha una sua validità, almeno per per un profano che non fa indagini. Non si spiega perché i due siano scappati senza la figlia e perché questo rimpatrio sia avvenuto dopo tutto questo tempo, anche se la cautela nelle ricostruzioni è sempre appropriata, non sappiamo con certezza come siano andate le cose».

L’Italia, sottolinea Napoli, è il primo stato europeo ad aver riconosciuto la Corea del Nord in Europa, mentre le autorità nord coreane sperano in un accreditamento, a breve, del nuovo ambasciatore, uno scenario che potrebbe essere turbato dalla storia della diserzione di Jo Song-gil. E mentre in Italia va in scena questo giallo « in Corea del Nord si consuma una vera e propria emergenza alimentare» sottolinea Napoli.

 

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