La frecciatina di Rolling Stone che mette in copertina Mahmood con il titolo «Primo»

Guardando la copertina del nuovo numero di Rolling Stone con Mahmood e il titolo «Primo», viene subito in mente un’altra parola: Ultimo. E non è casuale. Lo spiegano gli stessi giornalisti della redazione del magazine sul loro sito, presentando il nuovo numero in edicola.

Mahmood «Primo» e non «Ultimo»: Rolling Stone lancia una frecciatina dalla copertina del nuovo numero

Il gioco di parole è obiettivamente riuscito. Non si tratta di andare a pensare male: il punzecchiamento era voluto. «Il titolo della nostra nuova copertina vuole sicuramente essere una frecciatina innocente» si legge nell’editoriale che sul sito di Rolling Stone presenta il nuovo numero cartaceo. Un chiaro riferimento «alla polemichetta che ha sollevato (scusate il casino di ordinali che segue) il secondo classificato al Festival di Sanremo, Ultimo, nei confronti di Mahmood, il primo».

Mahmood Primo, ma non solo per Sanremo

Primo Mahmood contro Ultimo Secondo. Ma l’allusione non si limita a questo. «”Primo” riguarda soprattutto quello che ne è seguito» spiega la redazione di Rolling Stone. In effetti, dopo le polemiche sul voto popolare “tradito” da quello della giuria, i numeri hanno dato ragione a Mahmood. La sua canzone «Soldi» in sole 24 ore dall’uscita è balzato in cima alla classifica italiana dei brani più ascoltati su Spotify, e al 40esimo posto della classifica mondiale. Non solo: «Soldi» è diventato velocemente disco d’oro, e Mahmood ha dominato le pagine dei giornali e siti italiani. Colpa anche della polemica con Salvini, che però gli ha mandato un sms per congratularsi della vittoria del Festival di Sanremo, e delle discussioni sulle sue origini egiziane. Mahmood, volente o nolente, è diventato anche un simbolo di integrazione nei tempi dei porti chiusi, quando in conferenza stampa candidamente ha detto «io sono italiano».

I rosiconi «primi o ultimi»

Infine, spiega Rolling Stone, Mahmood è primo «perché sono tante le cose nuove che Alessandro sta vivendo per la prima volta», compreso il suo primo vero album «Gioventù bruciata». Dopo anni di gavetta, Alessandro Mahmoud – questo il nome all’anagrafe del cantante – finalmente si gode l’indipendenza economica, la soddisfazione di prendere in mano la propria vita, e il successo tanto inseguito. Certo, per lui sono anche prime le volte in cui dovrà gestire il rovescio della medaglia della popolarità: «la consapevolezza di non poter più girare indisturbatamente per Gratosoglio, Milano o l’Italia intera senza poter evitare selfie, autografi, ammiratori o rosiconi» continua l’articolo di Rolling Stone, concludendo «Siano essi primi o ultimi».

(credits immagine di copertina: Instagram rollingstoneitalia)

 

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