La Lega vuole sconfiggere le Baby Gang abbassando l’età punibile a 12 anni

La Lega ha depositato una proposta di legge per abbassare il limite dell’imputabilità da 14 a 12 anni. Un modo per combattere il fenomeno delle Baby Gang che secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza coinvolge il 6,5% degli adolescenti su 7000 minori del nostro Paese e che spesso si intreccia con il mondo della criminalità organizzata. La proposta di legge, fortemente voluta dal coordinatore leghista della Regione Campania Gianluca Cantalamessa è stata depositata e firmata da tutti i deputati del Carroccio in Commissione Giustizia alla Camera, con l’augurio che anche il Movimento 5 Stelle la sostenga. I pentastellati però non si sono ancora espressi in merito alla proposta dei partner di governo.

Abbassare l’eta punibile ai 12 anni: la proposta della Lega contro le Baby Gang

La norma mira sopratutto alla modifica dell’articolo 224 del codice penale, che individua come penalmente perseguibili solo i minori con età superiore ai 14 anni. Il testo della proposta di legge vorrebbe abbassare l’asticella di 24 mesi, rendendo punibili i bambini già all’età di 12 anni. Se per molti critici si tratta ancora di bambini, i firmatari della proposta sostengono che «bisogna far passare il concetto che un minore di 14 anni non è più quello del passato. Le nuove generazioni sono più precoci», come si legge nella premessa del testo del disegno di legge.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza 3 giovani su 10 hanno preso parte ad una rissa, e sono sempre di più i minori coinvolti in crimini di bullismo, stupro e spaccio. La speranza della Lega è che la paura della pena funga da deterrente per i giovani. La proposta di legge prevede anche l’aggravante dell’associazione, che elimina lo sconto di pena per il minore che commette reati in gruppo, e rendere più difficile la possibilità di  avvalersi della facoltà di non intendere e volere. La Lega ha spiegato che vuole anche intervenire all’interno delle scuole reintroducendo l’insegnamento di educazione civica.

Abbassare l’età punibile a 12 anni, i dubbi del Garante per l’infanzia

Sebbene ancora non abbia espresso una posizione ufficiale, l’autorità garante per l’infanzia ha espresso qualche perplessità in merito alla proposta del partito di Matteo Salvini. «In termini generali va sin d’ora sottolineato che la precocità di comportamenti così detti criminali non si contrasta anticipando l’età dell’imputabilità, ma piuttosto ricostruendo reti educative e intervenendo a sopperirle dove mancano» ha spiegato all’Adnkronos Filomena Albano. L’autorità Garante continua spiegando che «l’imputabilità è l’età in cui si presume che un soggetto sia capace di rispondere delle proprie azioni, per averle volute e perseguite liberamente» specificando che all’età di 12 anni «a capacità di comprensione di una data situazione e la volontà di agire sono ancora in costruzione».  Secondo Filomena Albano infatti bisogna lavorare «sulla prevenzione, investendo in termini di educazione e di ricostruzione di reti territoriali sane».

(credits immagine di copertina: archivio Ansa)

 

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