Un nuovo dossier sulla Tav indica benefici per 400 milioni

Due giorni fa sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato pubblicato l’atteso esito dell’analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione commissionata dal ministro Danilo Toninelli, che ha quantificato i 7 o 8 miliardi di euro gli svantaggi legati alla realizzazione dell’opera. Ma sui lavori non è affatto detto l’ultima parola. Nelle ultime ore è stato un contro-dossier che indica vantaggi per 400 milioni di euro. offrendo un risultato del tutto diverso dal precedente. Ne parla oggi il quotidiano La Stampa (articolo di retroscena di Maurizio Tropeano) spiegando che la guerra dei numeri è stata innescata da Pierluigi Coppola, l’esperto del gruppo di lavoro incaricato dal Mit che ha deciso di non firmare il documento sulla Tav. Su sei membri è stato l’unico a defilarsi.

La telenovela Tav: un contro-dossier stima vantaggi per 400 milioni

Coppola ha consegnato nelle mani di Toninelli un documento di sei pagine che indica i punti di disaccordo emersi nelle discussioni tra esperti già nella fase istruttoria dell’analisi costi-benefici, che lo hanno indotto poi a non partecipare alla redazione. Le divergenze sono spuntate su questioni di metodo, che, secondo Coppola meriterebbero ulteriori approfondimenti e dovrebbero essere aggiunte in allegato all’analisi definitiva realizzata per il Ministero. L’esperto non ha fatto conteggi ma qualcuno nel governo ha utilizzato le sue indicazioni per fare di nuovo i conti, arrivando così a 400 milioni di euro, o a 500 milioni nel caso L’Unione Europea facci salire a dal 40 al 50% la quota di finanziamento.

Nel mirino del contro-dossier c’è soprattutto la scelta degli esperti guidati dal professor Marco Ponti di indicare tra i costi della Tav anche il mancato gettito per lo Stato (stimato in 1,6 miliardi) legato ad accise sul carburante e al previsto minor traffico di mezzi pesanti su ruota. In questo modo, spiega ancora La Stampa, il beneficio della realizzazione della nuova linea ferroviaria in termini di riduzione del tempo di viaggio, di smog, congestione e riscaldamento globale risulta in parte annullato dalle perdite di entrate fiscali per gli Stati. Un metodo che non sarebbe coerente con le linee guida del Ministero per la valutazione degli investimenti pubblici e con la guida della Commissione Ue all’analisi costi-benefici.

(Foto di copertina da archivio Ansa: il cantiere della Tav Torino-Lione di Saint-Martin-La-Porte in Francia. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO)

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