Il ministro dell’Interno francese: «Salvini non può convocarmi»

08/02/2019 di Enzo Boldi

La partita a scacchi tra Italia e Francia si arricchisce di un nuovo capitolo. Venerdì mattina la penultima mossa è stata fatta da Matteo Salvini che aveva invitato pubblicamente il suo ‘collega’ francese Christophe Castaner  per tentare di riallacciare i rapporti tra i due Paesi dopo le tensioni degli ultimi giorni culminate con il richiamo a Parigi dell’ambasciatore transalpino a Roma. E proprio lo stesso ministro dell’Interno d’Oltralpe ha rispedito l’invito al mittente, raccontando anche un retroscena.

«Non mi si convoca – ha detto Christophe Castaner a Bfmtv, un canale di informazione francese -. Ieri ero con Matteo Salvini in un’istanza europea abbiamo avuto uno scambio anche sulla questione migratoria. Il dialogo fra noi è costante. Bisogna che sia rispettoso». Una reprimenda pubblica che ha il sapore della bacchettata per l’atteggiamento avuto dal leader della Lega nei suoi confronti.

Castaner: «Salvini non può convocarmi»

Sintetizzando e analizzando le parole del ministro dell’Interno francese, infatti, appare evidente come la presa di posizione mattutina di Matteo Salvini sia stata interpretata – più che altro – come il tentativo di voler apparire il garante dei rapporti tra i due Paesi dopo gli scontri degli ultimi giorni, infiammati anche dalle polemiche evase dallo stesso leader della Lega sulla questione migranti.

I rapporti internazionali si curano in maniera ufficiale

Un ministro dell’Interno, infatti, non ha alcuna facoltà di convocarne uno di un altro Paese perché, come spiega ancora Christophe Castaner, «le missioni diplomatiche internazionali vanno fatte in maniera ufficiale» e non attraverso un invito informale che non avrebbe alcun senso e valore a livello relazionale tra Italia e Francia. Quindi, tutte le belle parole di Salvini sui «rapporti proficui» scritti nella sua lettera non hanno scalfito il cuore dei francesi che sembrano voler tirare dritto dopo le numerose polemiche e frecciate degli ultimi giorni, fatte di Tav, migranti, treni di linea e gilet gialli.

Immediata la risposta di Matteo Salvini: «Ovviamente io non voglio né posso convocare nessuno: sarò lieto di ospitare in Italia, il prima possibile, il mio collega francese per discutere e risolvere i problemi».

(foto di copertina: ANSA/CLAUDIO LATTANZIO)

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