«La card per il reddito di cittadinanza è uguale a una PostePay per evitare discriminazioni»

04/02/2019 di Enzo Boldi

La grande giornata del reddito di cittadinanza si è conclusa con la presentazione del primo esemplare della card – fata stampare da Poste Italiane – sui cui verrà versato ogni mese l’assegno destinato a chi ha i requisiti per richiederlo. Si tratta della tessera numero 1, in attesa delle altre tre milioni che finiranno nelle tasche di altrettanti italiani. Sarà una carta identica alla classica Postepay, per evitare di mettere in soggezione chi accederà ai benefici di questo provvedimento.

«La Card per il reddito di cittadinanza sarà come una normale PostePay – ha spiegato Luigi Di Maio nel corso della presentazione della prima carta all’auditorium Enel di Roma -, perché nello Stato sociale che vogliamo chi accede ad un programma non deve essere riconosciuto o discriminato». Del suo utilizzo se ne è già parlato molto, ma il leader del Movimento 5 Stelle ha voluto ribadire alcuni aspetti: «Non potrà essere usata per il gioco d’azzardo e servirà sia per il Reddito che per la pensione di cittadinanza. È la prova che le card esistono, le abbiamo stampate».

Il sito per chiedere il reddito di cittadinanza

In concomitanza con la presentazione della card numero 1, è stato svelato al pubblico anche il sito governativo ufficiale del reddito di cittadinanza. Si tratta di www.redditodicittadinanza.gov.it, il portale tramite il quale sarà possibile richiedere l’accesso al programma previsto dal provvedimento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle. Ma fino al 6 marzo sarà possibile solamente visionare i requisiti e la documentazione da preparare prima di inoltrare la richiesta.

Per avere il reddito ad aprile c’è tempo fino al 31 marzo

«Chi vuole il reddito ad aprile può fare domanda dal 6 al 31 marzo», ha indicato Luigi Di Maio, invitando tutti a visitare il sito ufficiale per conoscere nel dettaglio l’iter da seguire: dalla presentazione dell’Isee, ai Caf ai quali rivolgersi fino alla richiesta dell’identità digitale (Spid) se si vuole avviare la pratica online.

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

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