Giorgia Meloni e il reddito di cittadinanza «metadone per i siciliani»

04/02/2019 di Redazione

Da quando il reddito di cittadinanza è finito al centro dell’agenda del governo si sprecano le metafore sul beneficio voluto dal M5S. Per Giorgia Meloni la misura per aiutare le persone sotto la soglia di povertà è solo «metadone» per comprare voti e che non allontana nessuno dalle difficoltà.

In un’intervista rilasciata a La Sicilia, la presidente di Fratelli d’Italia ha innanzitutto attaccato il governo: «Già stare al governo con i 5 Stelle, un movimento che considero strutturalmente di sinistra, non è poco. C’è una serie di cose che Salvini ha detto e non ha fatto, perché frenato dalla convivenza con il M5S. L’originale siamo noi, anche se la Lega ha una visibilità stratosferica. Continuiamo a fare quello che abbiamo sempre detto». Meloni ha aggiunto che «i nostri valori aggiunti sono la coerenza e la serietà del percorso». «Io – ha sottolineato – distinguo il populismo dal sovranismo. Il populismo è ‘qui ed ora’ e ‘prima gli italiani’, il sovranismo è ‘prima l’Italia’. Che è un ragionamento pià profondo, sull’eredità da lasciare alle giovani generazioni senza l’ossessione del tutto e subito».

Giorgia Meloni e il reddito di cittadinanza «metadone per i siciliani»

Meloni definisce il reddito di cittadinanza «un modo per comprare il voto della gente, un ricatto ai siciliani» perché – spiega – «questi soldi non ci sono». «Il problema, in una terra come la Sicilia – ha detto ancora Meloni – è che il lavoro non c’è. I siciliani non vanno mantenuti con il ‘metadone’ del reddito di cittadinanza, dopo il quale resteranno poveri e disoccupati. Ci vogliono le infrastrutture di cittadinanza».

Una posizione che, ovviamente, non viene condivisa dal vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Il capo politico M5S, stamane a Pomigliano d’Arco per una visita al suo liceo, ha dichiarato: «Oggi presento la prima card nella storia della Repubblica per il reddito di cittadinanza, ci saranno tanti cittadini che aderiranno a quota 100, quest’anno dobbiamo tagliare 345 parlamentari e dobbiamo abbassare le tasse ancora di più alle Imprese». E ancora sulla vita del governo: «Io credo molto – ha concluso il vicepremier – nel fatto che poi alla fine si riesca sempre ad andare avanti perché siamo persone ragionevoli e perché sappiamo che se fallisce questo governo tornano quelli di prima, quelli della Fornero e del Jobs Act».

(Foto di copertina da archivio Ansa: la presidente di Fdi Giorgia Meloni nella la sala stampa della Camera dei Deputati, il 29 gennaio 2019. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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