A Brescia andrà in scena un concerto neonazista

01/02/2019 di Enzo Boldi

Su un palco ancora imprecisato, domani sera si esibiranno a Brescia quattro gruppi musicali vicini al mondo skinhead che hanno organizzato un concerto neonazista che è ancora top secret. L’evento, secondo quanto emerso, sarà in un luogo chiuso al pubblico esterno a cui parteciperanno gruppi di estrema destra. Il tutto è stato pubblicizzato attraverso dei volantini sparsi per la città. Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha presentato un’interrogazione parlamentare sul caso.

Il ‘No Surrender Vol II’ – questo il nome del concerto neonazista – è stato promosso da Brescia Skinheads, con l’adesione del Veneto Fronte Skinheads, Lealtà Azione e Forza Nuova, tutti movimenti di estrema destra e molto vicini a ideali nazisti e fascisti. Del caso si sta occupando la Digos a cui sono stati segnalati i volantini e i manifesti che pubblicizzavano l’evento.

Il concerto neonazista di sabato 2 febbraio a Brescia

«Sabato 2 febbraio in una località imprecisata della provincia di Brescia si svolgerà un concerto promosso da organizzazioni neofasciste che si richiamano al nazismo – denuncia il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, primo firmatario di un’interrogazione parlamentare del gruppo di Liberi e Uguali (LeU) al governo -. Non siamo di fronte ad un semplice concerto come ce ne sono tanti in Italia di carattere musicale, ma si tratta di un vero e proprio evento politico fortemente caratterizzato. La cosa non può non suscitare allarme e preoccupazione».

La denuncia di Nicola Fratoianni

«Vi è un intensificarsi di tali raduni, spesso a margine contraddistinti anche da azioni di violenza e di intimidazione e soprattutto colpisce lo svolgersi nel territorio bresciano teatro di una delle più orrende stragi fasciste del dopoguerra nel nostro Paese – prosegue Fratoianni -. È per questo che abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare al governo. Vogliamo sapere perché un evento di questo genere non è stato bloccato dalle autorità. Vogliamo sapere quali azioni di prevenzione e di contrasto siano state predisposte dalle forze dell’ordine. Vogliamo sapere dal governo se la Magistratura sia stata interessata e coinvolta dalle autorità di pubblica sicurezza per tutte le valutazioni del caso. Nessuna sottovalutazione può essere accettata o giustificata». Anche perché, come ricorda la legge 645/1952, in Italia l’apologia di fascismo continua a essere un reato.

 

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