Cori razzisti, la Figc decide per lo stop alle partite e Salvini li deride: «Facciamo la scala Richter dei buu»

30/01/2019 di Enzo Boldi

«Non facciamo ridere». Così Matteo Salvini ha commentato la decisione della Figc di inserire un provvedimento contro il razzismo che prevede la sospensione delle partite al secondo richiamo per cori discriminatori. Episodi che non fanno ridere, ma su cui si diverte tantissimo il nostro ministro dell’Interno che, invece di proporre norme per combattere il razzismo negli stadi, si produce in reazioni da comico navigato. Come se fosse compito di altri dare una mano per sconfiggere un cancro insito nel tifo italiano.

Una serie di battute da comicità di bassissimo livello. Questa è stata la risposta di Salvini alle scelte della Federcalcio italiana, ancora segnata dagli ultimi episodio di discriminazione durante le partite di calcio. Ultimi i cori che ieri durante la partita di Coppa Italia tra Milan e Napoli si sono alzati dagli spalti di San Siro. Alla domanda se il ministro avesse sentito questi buu, il leader della Lega ha risposto: «Ho visto la partita senza volume».

A Matteo Salvini non interessa del razzismo negli stadi

C’è chi vuole dargli il Nobel per la Pace, ma la sua arguzia ironica prevederebbe ben altri palcoscenici. La sua battaglia contro la negazione del razzismo negli stadi prosegue con altre battute, sempre rivolte alla Figc rea di aver cercato di proporre una toppa a un buco giuridico. «Sospendere le partite dopo due buu? Sì, allora facciamo la scala Richter dei buu – ha sentenziato Salvini -. Dai, facciamo ridere».

Insomma, appare evidente come al ministro dell’Interno non interessi nulla della lotta per debellare il razzismo negli stadi. I tavoli di confronto convocati all’indomani degli episodi di Inter-Napoli hanno rappresentato solamente un finto interesse, come dimostra ogni sua risposta quotidiana sul tema. Anche perché il suo passato da frequentatore dello stadio con tanto di sacchetti della spazzatura da indirizzare ai sostenitori del Napoli, oltre agli atavici cori contro i partenopei, non può essere rinnegato da qualche baciamano e passerella. Per fortuna, però, che ci ha pensato la Figc a produrre qualcosa che magari non servirà a nulla, ma è pur sempre un passo verso la direzione giusta.

Cosa prevede il nuovo regolamento sui cori razzisti

Come già annunciato qualche settimana fa, la Figc ha deciso di ridurre gli step prima di arrivare alla sospensione delle partite per episodi di intolleranza razzista e xenofoba da parte dei tifosi. Il consiglio federale ha cancellato uno dei tre passaggi che – fino a oggi – per arrivare allo stop dei match. Si partirà dal richiamo al centro del campo delle squadre al primo episodio, fino al rientro anticipato negli spogliatoi al secondo coro. L’autorità competente per la sospensione delle partite sarà sempre il responsabile per l’ordine pubblico.

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