Teresa Manzo si giustifica per i suoi strafalcioni, ma commette un’altra gaffe

30/01/2019 di Enzo Boldi

Se Teresa Manzo puntava tutto sul diventare un personaggio social possiamo applaudirla per esserci riuscita. Nei giorni scorsi è diventato virale il video di un suo intervento alla Camera dei deputati – all’interno della quale è stata eletta nelle fila del Movimento 5 Stelle – durante il quale è stata capace di commettere 15 errori nel giro di un minuto. Poi la gaffe su Instagram dove, nella sua descrizione, ha deciso di invertire la famosa formula di Cartesio ‘Cogito ergo sum’ (Penso dunque sono) con un confusionario ‘Ergo cogito sum’. Mercoledì, nella sua intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, la deputata pentastellata ha provato a giustificarsi, commettendo però una nuova gaffe.

«Mi piacerebbe essere ricordata come quella che disse pupularsi, ma ha mantenuto le promesse, contribuendo a fare dell’Italia un paese autoritario». Sì, Teresa Manzo ha confuso il termine autorevole con autoritario. Due parole che hanno un significato molto diverso. Un errore che le è stato fatto notare dal giornalista del Corriere del Mezzogiorno che l’ha intervistata, a cui la deputata pentastallata ha risposto: «Sìììì, mi scusi. Lo vede? Un’altra gaffe».

Teresa Manzo ci ricasca: «Voglio uno stato autoritario». No, autorevole

Al netto dell’ennesimo strafalcione di Teresa Manzo, la deputata M5S laureanda in Economia (iscritta a un’Università telematica per ragioni logistiche) e diplomata in ragioneria, spiega quei concitati momenti alla Camera che l’hanno resa un personaggio social. «Io avevo la salivazione a zero per l’emozione – spiega la parlamentare grillina -. L’aula era infuocata. E io sentivo questo alito di responsabilità di intervenire davanti al Governo. Ad un certo punto ho visto tutto bianco. Non ho avuto più salivazione. Consideri che io non vengo dalla politica. Sono un cittadino».

L’infarinatura generale prima di entrare a Montecitorio

Erano i giorni dell’acceso dibattito a Montecitorio per la Manovra, con i contrasti tra maggioranza e opposizioni per il testo approvato senza possibilità di visionare i provvedimenti. Un clima torrido che hanno provocato grande confusione nella mente della deputata grillina. Teresa Manzo, poi, ribadisce di non essere una politica, ma solo una cittadina e ha raccontato i primi giorni da parlamentare: «Prima di iniziare la nostra attività parlamentare abbiamo seguito un corso preparatorio. Io non sono una economista, ma mi sono fatta una infarinatura del bilancio statale». Una infarinatura per rendere l’Italia uno Stato autoritario. Pardon, autorevole.

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