Quando Salvini disse: «Non cercherò voti in Senato, voglio essere processato»

Il caso della nave Diciotti si è riaperto clamorosamente oggi, 24 gennaio. Il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l’autorizzazione a procedere al Senato nei confronti del ministro Matteo Salvini, dopo l’archiviazione decisa dal procuratore Carmelo Zuccaro. Adesso la palla dovrebbe passare al Senato, che avrà il compito di decidere se mandare o meno Salvini a processo.

Salvini vuole processo, l’intervista a Libero del 28 agosto

Difficile che un voto a maggioranza assoluta possa penalizzare il ministro dell’Interno: anche nel caso in cui il Movimento 5 Stelle dovesse decidere di votare secondo coscienza su Salvini, altre forze politiche di destra potrebbero assicurargli una stampella per evitragli l’iter giudiziario. Nella sua diretta di oggi, Matteo Salvini ha affermato che spetterà al Senato decidere e che potrà contare senz’altro sui voti della Lega.

Quando le indagini erano ancora in fase embrionale, immediatamente dopo la chiusura della vicenda della nave Diciotti rimasta ancorata a Catania dal 20 al 25 agosto, Matteo Salvini aveva commentato a Libero il lavoro della procura nei suoi confronti. Tra le accuse, quella più pesante che venivano mosse al ministro dell’Interno era il sequestro di persona.

«Non cercherò voti amici in Senato»

In quella circostanza, Matteo Salvini si era dimostrato molto più sicuro di quanto non abbia fatto oggi, rivendicando la sua volontà di voler essere processato. Nel corso dell’intervista del 28 agosto, Matteo Salvini disse a Fabio Rubini di Libero che gli aveva chiesto ‘cercherà voti amici in Senato per sfangarla?’: «Assolutamente no! Se il tribunale dirà che devo essere processato, andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come andrà a finire».

Insomma, per mantenere la sua promessa, Matteo Salvini dovrebbe andare davanti ai magistrati, indipendentemente dall’esito della votazione in Senato. A far riemergere dall’archivio storico questa dichiarazione del ministro dell’Interno è il team di Possibile, raccogliendo lo spunto di Beatrice Brignone.

«Voleva farsi processare – ha scritto Brignone in una nota, andare davanti ai giudici per raccontare la sua verità, senza chiedere che il Senato respingesse l’eventuale autorizzazione a procedere sul caso Diciotti. Così diceva di voler fare Matteo Salvini. Adesso, scopriamo nella sua delirante diretta Facebook, che si appella ai senatori, lasciando intendere che pretende il pieno sostegno del Movimento 5 Stelle per essere ‘assolto’. La sua aggressività è solo un modo per scaricare la paura».

Ovviamente, le condizioni sono profondamente mutate da allora. E anche la spavalderia e la sicurezza con cui Salvini aveva affrontato la questione, attualmente, sembrano aver ceduto il passo ai metodi tradizionali.

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