Il M5S e il timore dei sondaggi dopo la sconfitta di Cagliari

22/01/2019 di Redazione

Una kermesse per festeggiare l’approvazione del decreto sul reddito di cittadinanza con lo sguardo ai sondaggi. Il Movimento 5 Stelle presenta oggi con un’iniziativa pubblica il beneficio per chi vive sotto la soglia di povertà, passato la scorsa settimana in Consiglio dei ministri, senza però avere la certezza che il raggiungimento dell’obiettivo possa essere un rimedio al calo di consenso. Lo racconta oggi un retroscena del quotidiano Il Messaggero (di Simone Canettieri). Dopo la sconfitta nelle elezioni suppletive a Cagliari, dove il seggio della Camera rimasto vacante è stato conquistato dal candidato del centrosinistra, il M5S teme un’ulteriore fuga di elettori.

M5S, preoccupazione per i sondaggi dopo la sconfitta di Cagliari

Anche se in Sardegna domenica scorsa l’affluenza è stata estremamente bassa (si è recato ai seggi solo il 15,5% degli aventi diritto al voto) il risultato delle urne (con un -14 punti) è preoccupante, un campanello d’allarme da non sottovalutare. E nella partita il reddito di cittadinanza, storica e principale promessa elettorale dei pentastellati, ha un ruolo centrale. Il timore di Luigi Di Maio, capo politico e ministro dello Sviluppo Economico, è che il testo, che deve ricevere il via libera dal Parlamento, possa bloccarsi durante il tragitto alla Camera e al Senato. «Dobbiamo portare a casa tutto il pacchetto nei tempi individuati», è l’ordine del vicepremier a suoi, riportato dal Messaggero. La scadenza temporale è quella di aprile. Il Movimento 5 Stelle punta, come più volte dichiarato, all’arrivo del beneficio un mese prima dell’importantissimo appuntamento elettorale delle Elezioni Europee, per non restare a mani vuote nel momento cruciale della campagna elettorale.

Il voto del 26 maggio avrà ovviamente un peso rilevante sugli equilibri di governo e sui rapporti di forza con la Lega. I 5 Stelle, dal 32,7% delle Politiche del 4 marzo 2018 vengono stimati ora da alcuni sondaggisti intorno al 25%, mentre il partito di Matteo Salvini, in dieci mesi ha raddoppiato il suo consenso, fino a sfiorare il 36%. Un passo falso sul reddito di cittadinanza, insomma, potrebbe essere fatale. Ed è questo il timore di Di Maio. Per il Movimento è meglio accelerare. Non a caso ieri è partito il primo giro di incontri con gli assessori regionali al Lavoro con al centro dell’agenda i centri per l’impiego, il ruolo delle aziende private, i navigator. Una macchina che non sembra semplice da mettere in moto.

(Foto di copertina da archivio Ansa: Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, a margine dell’incontro al MISE con gli assessori regionali al lavoro, il 21 gennaio. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

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