Il nuovo (vecchio) annuncio del duo Di Maio – Di Battista: revochiamo la concessione ai Benetton

14/01/2019 di Enzo Boldi

Centoquarantasette. Non è un numero a caso, ma sono è la cifra generata dalla somma dei giorni passati dall’annuncio fatto da Luigi Di Maio in merito alla cancellazione della concessione ad Autostrade per l’Italia, il gruppo che fa parte dell’impero della famiglia Benetton. E ora, 147 albe dopo, il leader del Movimento 5 Stelle, accompagnato dal vecchio compagno di battaglie Alessandro Di Battista, è tornato sull’argomento con una novità che, in realtà, non ha nulla di nuovo.

«Il taglio della concessione a Autostrade si può fare: il governo su questo tema è compatto». Questo il grande annuncio fatto dalla premiata ditta Di Maio – Di Battista direttamente dall’automobile guidata dal leader M5S in direzione Strasburgo per «cambiare l’Unione Europea». Un format che richiama le trasmissioni televisive a bordo di una vettura, stile ‘Carpool Karaoke’, durante il quale le due anime del Movimento 5 Stelle hanno risposto in diretta alle domande dei loro fan su Facebook.

Un tormentone che torna dopo 147 giorni

Una notizia, quella del taglio delle concessioni ad Autostrade, che però – come spesso capita – non indica né i paletti né lo stato dell’arte. «Il primo passo è togliere le concessioni alla famiglia Benetton per ottenere risparmi per i cittadini e fare maggiori investimenti – spiega Di Battista -. Si può fare. Solo che destra e sinistra negli ultimi dieci anni si sono svenduti ai Benetton». Si può fare, ma quando? La risposta a questo quesito non viene fornita né dal pilota Di Maio, né dal passeggero (o co-pilota) Di Battista.

Quando la revoca della concessione ad Autostrade? Chissà…

Insomma, un annuncio non annuncio. Come se fossero altri a decidere al posto loro. «Da quando le autostrade sono state privatizzate, dalla sinistra – proseguono i due – la famiglia Benetton ha fatto 10 miliardi di euro di utili, più del reddito di cittadinanza. Da quando sono stare regalate a loro le autostrade i pedaggi sono aumentati del 30 per cento con investimenti assolutamente inadeguati. I poteri forti, tosti, da prendere di petto sono questi ed una battaglia che può unire tutti i cittadini italiani, da destra a sinistra, per recuperare miliardi e inventare qualcosa di nuovo». Cose già note e già dette. Ma la domanda resta la stessa: dopo 147 giorni, che fine ha fatto la revoca della concessione ad Autostrade? Ai posteri, forse, l’ardua sentenza.

(foto di copertina da video su Facebook)

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