Liceo Virgilio, gli studenti occupanti rischiano l’iscrizione al registro indagati

A dover rispondere dell’occupazione del liceo Virgilio di Roma avvenuta a cavallo tra ottobre e novembre scorso saranno gli studenti. Le accuse mosse a loro carico sono di occupazione di proprietà privata, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento.

Occupazione del liceo Virgilio, una settantina di studenti coinvolti 

Nella giornata di giovedì sono stati convocati una settantina di studenti presso gli uffici del commissariato Trevi-Campo Marzio in piazza del Collegio Romano. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto Tiziana Cugini, hanno proceduto alle elezioni di domicilio dei 23 studenti maggiorenni, mentre ai 48 minorenni penserà il Tribunale dei minori. Non sono ancora state formalizzate le iscrizioni nel registro degli indagati per i reati che vanno da invasione di edificio, deturpamento, imbrattamento, danneggiamento fino all’interruzione di pubblico servizio. I tre reati potrebbero comportare pene che vanno da una multa di qualche migliaio di euro fino a 6 anni di reclusione, che nel caso dei promotori della protesta potrebbero aumentare a 10. Se invece i magistrati non dovessero individuare profili penalmente rilevanti, il procedimento potrebbe presto risolversi in una archiviazione.

Il liceo Virgilio era stato occupato dal 28 ottobre scorso fino alla mattina del 4 novembre, giorno in cui un blitz della polizia ha portato allo sgombero del palazzo. Allertati dalla denuncia del vicepreside Pasquale Spinelli, gli agenti si erano presentati in Via Giulia in tenuta antisommossa, ma avevano trovato una resistenza molto blanda. Oltre a rimuovere lo striscione «Virgilio Occupato», gli agenti hanno acquisito le generalità dei ragazzi presenti: 48 minorenni e 23 maggiorenni. La situazione sembrava essersi risolta  in maniera tutto sommato tranquilla, ma al momento dell’ispezione dello storico istituto le forze di polizia hanno riscontrato danni pesanti all’edificio e al suo mobilio. Molte pareti erano state imbrattate e i bagni dei disabili risultavano inagibili. Non solo: oltre ai danni “di routine” a banchi e sedie, i giovani occupanti avevano anche tagliato dei cavi elettrici, infranto le finestre e scardinato una porta antipanico. Un conto salatissimo che supera i 60 mila euro di danni, e che ora pesa sui giovani studenti ribelli.

(credits immagine di copertina ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

 

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