Quattro neonati sono morti in una settimana agli Spedali Civili di Brescia

07/01/2019 di Enzo Boldi

Quattro neonati morti in poco più di una settimana. È il tragico bilancio all’interno del reparto di neonatologia degli Spedali Civili di Brescia che ha visto dovuto constatare il decesso di quattro piccoli bimbi nel giro di poche ore. Il Ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato di voler fare chiarezza su questi casi per capire se la causa di queste morti sia di tipo batteriologico. Per questo motivo, ha annunciato l’invio degli ispettori che dovranno valutare l’eventuale emergenza sanitaria all’interno della struttura ospedaliera e, in particolare, di quel reparto delicatissimo.

L’ultima piccola vittima è un bambino nato prematuro sabato mattina, morto a distanza di poche ore dalla sua nascita. Ma si tratta del quarto caso in poco più di una settimana, dopo la morte dei piccoli Marco, Cristian e Nicole, i tre bimbi morti il 5 e 4 gennaio e il 30 dicembre. I Nas, allertati dopo i primi tre decessi, si sono già fatti consegnare le cartelle cliniche delle giovanissime vittime per verificare se si sia trattato di una casualità, oppure di un problema infettivo-batteriologico maturato all’interno del reparto di neonatologia degli Spedali Civili di Brescia.

Brescia, quattro neonati morti nel giro di pochi giorni

Fonti investigative, però, al momento spiegano che non sarebbero emersi collegamenti evidenti tra le morti dei quattro neonati, nati tutti in condizioni di criticità dovute sia al basso peso registrato alla nascita che ad altre patologie esterne agli ambienti della struttura ospedaliera di Brescia. A dare una forte indicazione alle direzione delle indagini sarà l’autopsia del piccolo Marco, il bambino morto il 5 gennaio, che con ogni probabilità si terrà nella giornata di martedì.

La quarta vittima avrebbe avuto una grave malformazione congenita

A conferma di tutto ciò è arrivata anche la dichiarazione del presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), Fabio Mosca, che all’AdnKronos Salute ha spiegato di aver parlato con i suoi colleghi del reparto di Terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia: «L’ultima vittima aveva una malformazione congenita alla trachea incompatibile con la vita».

(foto di copertina: Archivio Ansa)

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