Al M5S piacciono i giornalisti: la Varetto di Sky e Licia Colò in pole per le europee

04/01/2019 di Redazione

Chi l’avrebbe mai detto? Soltanto qualche anno fa, quando il Movimento 5 Stelle era rampante forza d’opposizione e non parte integrante, da partito con la maggioranza relativa in Italia, di un governo, Beppe Grillo si scagliava contro i giornali e i giornalisti. Oggi, invece, in questo settore i nuovi vertici pentastellati fanno figli e figliastri, scegliendo – non soltanto per l’informazione – la stampa che fa loro comodo. Possibile l’ingresso in questa schiera anche di Sara Varetto, ex direttrice di Sky Tg 24, e di Licia Colò, il volto televisivo Rai per i programmi pomeridiani di approfondimento su viaggi e ambiente.

Sara Varetto e Licia Colò in lista per le europee con il M5S?

Ovviamente, non come giornaliste privilegiate per ottenere notizie (a quella lista ci ha pensato già Alessandro Di Battista), ma come probabili candidate del M5S in una elezione e, in modo particolare, in quelle europee della prossima primavera. Così, dopo Gianluigi Paragone ed Emilio Carelli – che sono diventati parlamentari alle scorse politiche del 4 marzo – e dopo il flirt con Dino Giarrusso, l’ex Iena bocciato alle elezioni, ma promosso a portavoce del viceministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, potrebbero essere la Varetto e la Colò a ottenere un posto tra i prescelti.

La scintilla tra Sara Varetto, Licia Colò e il M5S

L’indiscrezione è stata riportata da Il Giornale, che fa riferimento a un episodio in particolare per descrivere i contatti tra Luigi Di Maio e la Varetto per formularle una proposta politica. A metà dicembre, infatti, la giornalista di Sky è stata ospite d’onore in un evento organizzato dal Movimento 5 Stelle, il Rousseau City Lab a Napoli. Sempre in quella circostanza, anche Licia Colò si è presentata alla base grillina. Tuttavia, un loro inserimento per direttissima nelle liste, senza passare per le primarie online del Movimento, non sarebbe gradito ai puristi del blog, che dovrebbero pertanto digerire un altro boccone amaro rispetto alla democrazia diretta proposta alle origini del Movimento fondato da Grillo e da Gianroberto Casaleggio. Se son rose fioriranno. E se son giornalisti, si candideranno.

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