Apple piace sempre meno: la lettera di Tim Cook agli investitori che abbassa le aspettative

Il 2019 non sarà l’anno della ripresa per Apple. Negli ultimi anni l’azienda ha perso sempre più clientela, vedendo crollare il numero delle vendite dei suoi dispositivi, iPhones in testa. Colpa della concorrenza che arriva dall’Asia, ma anche di cattive strategie. Tim Cook non può più negare l’evidenza e ha pubblicato una lettera rivolta agli investitori annunciando il ribasso dei ricavi previsti per l’anno nuovo.

Apple a ribasso: le aspettative erano troppo positive

I risultati finanziari saranno al di sotto delle aspettative: il messaggio amaro è arrivato forte e chiaro dalla lettera di Tim Cook rivolta agli investitori di Apple. A novembre 2018 Apple stimava ricavi compresi tra gli 89 e i 93 miliardi di dollari, con un margine lordo che si muoveva tra il 38% e il 38,5%. Le nuove previsioni però, seppur ancora in attesa del rapporto ufficiale, raccontano un’altra storia: il fatturato previsto è di 84 miliardi e il margine lordo viene confermato al 38%. Una revisione al ribasso che non apre positivamente il primo trimestre fiscale del 2019, e che ha trascinato in rosso le Borse europee: le azioni sono crollate del 7,6% nelle contrattazioni after hours , e come risultato il valore di mercato è stato trascinato sotto i 700 miliardi di dollari. A soffrire sono soprattutto i fornitori europei di Apple con il crollo della società svizzera Ams (-17%), Stm a Piazza Affari (-9,5%) e Dialog Semiconductor a Francoforte (-9,1%).

Apple a ribasso, le motivazioni del calo nella lettera di Tim Cook

«Mentre prevedevamo alcune sfide nei principali mercati emergenti» scrive Tim Cook nella lettera agli investitori «non abbiamo previsto invece l’entità del rallentamento economico, in particolare in Cina». Sarebbe il mercato cinese ad aver rallentato la crescita del colosso tecnologico di Cupertino poiché, spiega sempre Tim Cook,  «oltre il 100 percento del nostro calo mondiale in termini di fatturato in tutto il mondo si è verificato in Cina per il calo delle vendite di iPhone, Mac e iPad». Il rallentamento dell’economia cinese viene imputato da Cook alla lenta crescita del PIL «la seconda più bassa negli ultimi 25 anni». In più, un notevole peso sarebbe stato giocato dall’influenza dell’aumento «delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Mentre il clima di crescente incertezza gravava sui mercati finanziari, gli effetti sembravano raggiungere anche i consumatori, mentre il traffico verso i nostri negozi e i nostri partner di canale in Cina diminuivano con il progredire del trimestre». Questo però non significa che Tim Cook perda le speranze verso la Cina: «riteniamo che il nostro business in Cina abbia un futuro brillante. La comunità di sviluppatori iOS in Cina è tra le più innovative, creative e vivaci al mondo» ha continuato, aggiungendo che «siamo orgogliosi di partecipare al mercato cinese».

Un altro nodo giunto al pettine, è quello delle tempistiche. Secondo Tim Cook, il lancio degli iPhone XS e iPhone XS Max è stato troppo ravvicinato a quello dell’iPhone X. Considerando i costi, che arrivano facilmente ai 1000 euro, questo ha scoraggiato gli utenti a correre nei negozi per accaparrarsi l’ultimo modello. Il tutto ha «comportato un minor numero di aggiornamenti per iPhone di quanto avevamo previsto». Ma l’importante è essersene accorti, tanto che sembra che già questo pomeriggio Cook abbia incontrato i dipendenti Apple per discutere sul prossimo percorso da intraprendere. «La forza di Apple è nella nostra capacità di recupero, nel talento e nella creatività del nostro team e nella passione profondamente radicata per il lavoro che facciamo ogni giorno» conclude Tim Cook, spiegando che «le aspettative sono alte per Apple perché dovrebbero esserlo. Ci impegniamo a superare quelle aspettative ogni giorno. Questo è sempre stato il modo di operare di Apple, e lo sarà sempre».

(Credits immagine di copertina: Photo by Karl Mondon/Bay Area News Group/TNS/ABACAPRESS.COM)

 

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