Bloccati gli aumenti dei pedaggi sul 90% delle autostrade, ma crescono intorno a Genova

02/01/2019 di Enzo Boldi

Danilo Toninelli lo aveva promesso e così sarà. Almeno per i prossimi sei mesi le tariffe su buona parte della rete autostradale italiana rimarranno congelate. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla scadenza del 2018, ha emanato un decreto per il blocco dell’aumento tariffario dei pedaggi dopo un accordo con i concessionari. Il 90% delle autostrade rimarrà con i prezzi indicati fino allo scorso 31 dicembre scorso, ma ci sono delle eccezioni. Il caso che stride di più è quello dell’Autostrada dei Fiori (gestita dal gruppo Sias) che passa nei dintorni di Genova: il tratto che collega Savona al confine francese di Ventimiglia aumenterà dello 0,71%.

La cifra è esigua, ma è una sorpresa per tutti i genovesi – o lavoratori vari che si trovano a passare per il capoluogo ligure provenendo dal confine francese – che si attendevano un blocco totale degli aumenti per tutta la rete autostradale che collega le varie città dopo il crollo del Ponte Morandi. Occorre sottolineare che il tratto soggetto alla crescita del prezzo dei pedaggi è quello successivo a Genova (quello che passa per Sanremo), ma resta comunque la beffa per chi proviene o deve attraversare il capoluogo ligure, nonostante tutte le difficoltà di viabilità provocate dal crollo del viadotto Polcevera dello scorso 14 agosto.

La tariffa cresce del 2,2% tra Savona e Torino

Beffa e controbeffa. Il tratto autostradale che collega Savona a Ventimiglia è già uno dei più cari in Italia, con i suoi 15 euro per coprire una distanza di 114 chilometri. Ma va ancora peggio a chi utilizza il secondo troncone gestito da Sias – proprietaria di Autostrada dei Fiori – quello che da Savona porta fino a Torino. In questo caso l’aumento è di gran lunga superiore e si attesta sul 2,2%.

Gli altri aumenti dei pedaggi

Come detto, il blocco dell’aumento dei pedaggi riguarda il 90% delle rete autostradali italiane, ma le eccezioni all’accordo tra Mit e concessionarie saranno pagate a caro prezzo da chi usufruisce e usufruirà di alcuni tratti stradali. Il tratto della A5 che unisce Aosta e il Traforo del Monte Bianco intaccherà le tasche degli italiani con un +6,32%, mentre la Cisa (che collega Parma a La Spezia) registra un incremento dell’1,86%. Lieve rialzo anche per l’Autovia Padana (+0,1%)

(foto di copertina: ANSA/ UFFICIO STAMPA OXFAM)

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