Conte invita Radio Radicale a «stare in piedi sulle proprie gambe»

28/12/2018 di Enzo Boldi

Imparare a camminare con le proprie gambe. Questa è la sintesi del pensiero di Giuseppe Conte sulla questione Radio Radicale e il taglio ai fondi all’editoria previsto dalla Manovra 2019. Durante la conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio ha risposto a una domanda specifica sulla sforbiciata ai contributi pubblici per diverse testate e realtà editoriali, spiegando come dal Dipartimento dell’editoria proseguirà il finanziamento di 4 milioni, ma sarà dimezzato quello proveniente dal Mise.

«Continuerete a beneficiare dei 4 milioni del governo – ha spiegato Giuseppe Conte – mentre i fondi del ministero dello Sviluppo economico si ridurranno da 10 a 5 milioni: è un sacrificio imposto un po’ a tutti quanti, c’è una sensibilità e un orientamento che muove da lontano di sollecitare le imprese editoriali a stare sul mercato, senza alcun intento punitivo». Il Presidente del Consiglio ha poi proseguito raccontando un suo aneddoto professionale: «Una casa editrice mi chiese di dirigere una prestigiosa rivista, io stesso ho detto ‘dobbiamo rinnovare questa testata, perché dobbiamo varare un progetto che si deve muovere sul mercato con le proprie gambe’. E così è stato».

Radio Radicale dovrà camminare sulle proprie gambe

Il caso Radio Radicale è quello che ha creato maggior risonanza nel pubblico dato che l’emittente non ha pubblicità – a differenza di altre realtà editoriali e testate di vario genere che quindi hanno anche introiti differenti nelle proprie casse – e il dimezzamento dei fondi provenienti dal Mise metterebbe in seria difficoltà la sua esistenza. Giuseppe Conte, oltretutto, ha confessato di esser un grande estimatore di Radio Radicale: «Io ero tra coloro che la mattina indulgeva nella vostra articolata, dettagliata ed efficace rassegna stampa».

Lo stimolo di Conte per trovare risorse alternative

Un attestato di stima che, però, non cancella il taglio. Anzi, lo rende ancor più evidente il sapore amaro della doppia beffa. «Non credo neppure – ha concluso Conte -, e il vostro caso è una penalizzazione più morbida, che un’idea di rivedere un sistema di finanziamento dell’editoria sia un attentato alla libertà di informazione. Da parte di questo governo c’è il massimo rispetto per valori sacrosanti, siete stimolati a cercare risorse alternative, avete tempo per farlo».

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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