Come cambia il reddito di cittadinanza: ora spuntano gli incentivi alle aziende

27/12/2018 di Redazione

Cambia ancora, in corsa, il reddito di cittadinanza, la principale proposta elettorale del Movimento 5 Stelle ed uno dei più importanti punti del programma del governo giallo-verde e della manovra economica che sta per ricevere il via libera definitivo in Parlamento. Ne parlano oggi il Corriere della Sera (articolo di Emanuele Buzzi) e Repubblica (articolo di Annalisa Cuzzocrea) riportando il contenuto di una bozza che circola in ambienti pentastellati del decreto che a breve dovrà introdurre il beneficio. Per il reddito di cittadinanza con la legge di Bilancio vengono stanziati 7,1 miliardi di euro per il 2019. Il decreto, inizialmente previsto per fine dicembre, dovrebbe arrivare nei primi giorni di gennaio.

Reddito di cittadinanza, incentivi alle aziende

Con le ultime modifiche anche le aziende avranno un ruolo chiave nella struttura. Ci sarà un piano integrato per coinvolgere nel percorso non solo le persone che cercano lavoro e i centri dell’impiego, ma anche le imprese, gli enti di formazione e le agenzie per il lavoro, con l’ingresso dei privati nel meccanismo di ricerca di un’occupazione. Ad esempio, le aziende che assumeranno disoccupati avranno diritto ad incentivi. Come spiega il Corriere della Sera, la struttura di accesso al reddito di cittadinanza prevede ora per chi beneficia della misura un «patto» sia formativo, con enti di formazione o aziende, sia lavorativo, con centri per l’impiego e agenzie per il lavoro. Gli incentivi per le assunzioni dovrebbero essere diversi e congegnati in quattro soluzioni differenti. È previsto un sostegno alle imprese in tre casi su quattro.

La durata

Per quanto riguarda invece la durata del beneficio, un ciclo del reddito di cittadinanza durerà 18 mesi. Trascorso poi l’anno e mezzo, bisognerà ripresentare la domanda. Per usufruire della misura sarà indispensabile l’identità digitale e attestare la propria condizione reddituale. Chi è intenzionato a ricevere il reddito già a marzo potrà avere le credenziali. A quel punto ci sarà una verifica incrociata di dati tra Inps e Poste Italiane. Poi ad aprile saranno spedite le carte elettroniche per erogare gli importi.

L’offerta di lavoro

Nel decreto, riporta Repubblica, non si parla di «offerta congrua» come nel disegno di legge originario del M5S. Non dovrebbero esserci poi riferimenti alla vicinanza a casa del possibile nuovo posto di lavoro. Nell’ultimo piano per il reddito di cittadinanza è previsto un raggio di 100 chilometri per la prima offerta, di 250 chilometri per la seconda, e alla terza chi non ha figli dovrà essere disponibile a spostarsi in tutta Italia. Dovrebbe accadere lo stesso anche per chi ha figli, dopo il primo ciclo di 18 mesi. Se non si accettano le proposte, ovviamente, si perde il beneficio.

L’importo

Per quanto riguarda gli importi è previsto l’affitto imputato. Nelle tabelle vengono indicati 500 euro più 280 euro per un single in affitto, 500 euro e 150 euro per un single con un mutuo e 500 euro per chi ha una casa di proprietà. Con i coefficienti familiari l’importo erogato poi sale fino a 1.330 euro per una famiglia con tre adulti e due bambini. In contanti potranno essere ritirati solo 100 euro al mese. La restante parte andrà spesa con la carta stampata da Poste Italiane. Non sarà accreditata tutta all’inizio del mese e si perderà l’importo se non si spende. Dagli acquisto sono esclusi quelli online e il gioco d’azzardo.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / FRANCO SILVI)

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