Il Tar «restituisce» la scorta al Capitano Ultimo

19/12/2018 di Enzo Boldi

Aveva destato una forte indignazione la decisione dello scorso 3 settembre dell’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis), che fa riferimento diretto al Ministero dell’Interno, di togliere la scorta al Capitano Ultimo. Adesso però, dopo tre mesi e mezzo, il Tar del Lazio ha disposto la «restituzione» della scorta al colonnello Sergio De Caprio.

Manca ancora l’ufficialità, ma l’Ansa riporta la notizia da fonti sicure, secondo cui il Tar del Lazio avrebbe accolto accolto il ricorso di Sergio De Caprio contro il Ministero dell’Interno per l’annullamento, previa sospensiva, di tutti gli atti relativi alla revoca della misura di protezione, disposta il 3 settembre scorso. Si tratta, quindi, di una decisione momentanea, in attesa della valutazione del ricorso che sarà trattato nel merito il prossimo 11 giugno.

Restituita (per il momento) la scorta al Capitano Ultimo

Secondo i giudici del Tribunale Amministrativo del Lazio, «al sommario esame proprio della presente fase di giudizio, si ravvisano i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare, dovendosi assegnare preminenza, allo stato, nel bilanciamento degli opposti interessi, al mantenimento del dispositivo di tutela in favore di Sergio De Caprio, nelle more della decisione sul merito del ricorso».

Le parole del colonnello De Caprio

Il Capitano Ultimo ha commentato all’Ansa, tramite il suo avvocato Antonino Galletti, la decisione del Tribunale Amministrativo: «Oggi con coraggio il Tar di Roma ha arginato l’illegittima prevaricazione che alcuni funzionari della sicurezza pubblica hanno esercitato contro il diritto alla vita, alla sicurezza ed alla difesa di un cittadino e di un carabiniere».

La scorsa notte un atto intimidatorio vicino alla sua casa famiglia

Con questa disposizione, Il Tar ha di fatto bloccato la decisione dell’Ucis dello scorso 3 settembre, restituendo al Capitano Ultimo la sua scorta. Il tutto all’indomani di un fatto di cronaca che ha riportato alla luce il nome del colonnello Sergio De Caprio, autore dell’arresto  fra i tanti – di Totò Riina. A ridosso della casa famiglia fondata da lui e gestita da un’associazione di volontari, è stata infatti incendiata un’autovettura risultata rubata. Secondo molti si è trattato di un avvertimento, considerando le numerose minacce ricevute da De Caprio nel corso degli anni da parte di Cosa Nostra. Una notizia che aveva acceso nuovamente il dibattito sulla restituzione della scorta al Capitano Ultimo. Ora, almeno per il momento, si è tornati alle origini, in attesa di una decisione finale a giugno.

(foto di copertina: Ansa)

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