Due studentesse scandinave violentate e uccise in Marocco

19/12/2018 di Enzo Boldi

Erano in vacanza sulle montagne dell’Alto Atlante, in Marocco, ma hanno trovato la morte per mano di alcuni criminali del posto. È la triste storia di due giovani ragazze scandinave, la 24enne danese Louisa Vesterager Jespersen e la 28enne norvegese Maren Ueland, violentate prima di essere barbaramente sgozzate da un gruppo di persone che ora sono ricercate dalla forze dell’ordine locali. La polizia ha arrestato uno dei responsabili di questa barbarie, ma è ancora alla ricerca dei suoi complici.

La duplice violenza e il duplice omicidio sono avvenuti nella notte tra il 16 e 17 dicembre, nei pressi della località di Toubkal, a poca distanza dal villaggio di Imlil. I corpi dilaniati delle due giovani sono stati ritrovati alle prime luci dell’alba di lunedì ed è partita immediatamente la caccia ai responsabili. I quotidiani locali – che hanno dato la notizia, poi confermata anche dal ministero dell’Interno del Marocco – hanno parlato di una comunità sotto choc per la barbarie perpetrata da questi criminali.

Louisa e Maren, le due studentesse uccise in vacanza

Le due ragazze avevano stretto una grande amicizia durante il loro percorso universitario in un ateneo nel sud della Norvegia. Louisa Vesterager Jespersen si era trasferita dalla Danimarca per studiare e diventare una guida turistica, come spiegato anche dalla madre della 24enne: «Mia figlia e la sua amica avevano preso ogni precauzione prima di affrontare questo viaggio – ha detto Irene Ueland, madre di Louisa -. Non prendeva le cose alla leggera. Si era premunita di fare questa vacanza in sicurezza. E invece…».

Una vacanza di un mese per studiare il Marocco

Le due erano partite in direzione Marocco dove avrebbero dovuto trascorrere tutto il mese di dicembre per conoscere meglio i luoghi del paese nordafricano. Lo aveva scritto proprio Louisa su Facebook lo scorso 21 novembre. Un mese alla scoperta di un mondo così diverso dai paesi scandinavi nei quali le due giovani studentesse hanno vissuto e dove, purtroppo, hanno perso barbaramente la loro vita.

(foto di copertina da profili Facebook)

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