È morto Gigi Radice, l’allenatore che guidò il Torino allo scudetto del ’76

07/12/2018 di Enzo Boldi

Si è spento oggi, all’età di 83 anni Gigi Radice, ex calciatore e allenatore di diversi club di serie A. Protagonista del calcio italiano grazie ai suoi successi da difensore con la maglia del Milan, rimasto nella storia da allenatore alla guida del Torino che nel 1976 vinse lo scudetto contro tutte le aspettative. Nel suo palmares tre scudetti e una Coppa dei Campioni da calciatore dei rossoneri e il titolo di serie A conquistato sulla panchina dei granata. Era malato di alzheimer da diverso tempo e si è spento in una casa di riposo. Il caso ha voluto che si spegnesse due giorni prima del match tra il suo Milan e il suo Torino, le due squadre a cui il suoi nome sarà legato per l’eternità.

Lo storico scudetto del 1976 è stata la vetta più alta toccata da Gigi Radice nelle vesti di allenatore. Poi diverse esperienze con altri club di serie A tra cui Roma, Inter, Fiorentina e Bologna senza, però, riuscire a ripetere l’impresa fatta alla guida del Torino. Di lui è sempre stato apprezzato il cosiddetto calcio totale, fatto di pressing a tutto campo che richiedeva un grande sforzo ai calciatori. Ma la vetta toccata con i granata è stato il più grande riconoscimento per il suo atteggiamento innovativo.

Lo storico scudetto di Gigi Radice sulla panchina del Torino

Oltre che al suo passato da calciatore milanista, il nome di Gigi Radice resterà legato nei secoli a quello del Torino. I granata, dopo la tragedia di Superga, sono rimasti per anni lontani dai vertici della nostra serie A, ma nel 1976 – sotto la superba guida dell’allenatore milanese – riuscì a condurli alla vittoria finale davanti agli acerrimi rivali cittadini della Juventus. In quel torino giocava la coppia d’attacco che ha fatto la storia, quella composta da Ciccio Graziani e Felice Pulici. Un titolo che – tuttora – resta nella storia del Torino che da quel giorno ha messo in bacheca solamente una Mitropa Cup (1991) e una Coppa Italia (nel 1993).

 

La lunga malattia dopo l’addio al calcio

La sua ultima esperienza su una panchina risale alla stagione ’96/’97 alla guida del Monza Calcio. Poi una lunga malattia che lo ha portato a rimanere fuori dal mondo del calcio. Si è spento oggi, intorno alle ore 15, in un letto di una casa di riposo e assistenza per malati di alzheimer, nella quale era ricoverato da diverso tempo.

(foto di copertina: da Wikipedia)

 

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