Caso Michele Bravi: parla il fratello della vittima

30/11/2018 di Redazione

A una settimana dal terribile incidente causato da Michele Bravi, ha parlato per la prima volta un familiare della vittima. Si tratta del fratello della donna, Enzo Colia, che ha rilasciato un’intervista a Libero.

«Noi possiamo capire come stia lui in questo momento – spiega nell’intervista riportata anche su Bitchyf – è normale, però noi che dovremmo dire del nostro dolore? Eravamo una famiglia estremamente unita. Ha distrutto ben più di una famiglia. Idea era una donna a cui piaceva la vita in ogni sua sfumatura».

«Noi non chiediamo niente. Non ci interessa se gli danno uno, cinque o vent’anni di galera. Per come vanno le cose in Italia potrebbe pure non finirci in carcere. Non gli portiamo nemmeno rancore. Ma è possibile che dopo sette giorni abbiano trovato il tempo, lui e il suo staff, per un comunicato divulgato su giornali e social, e non cinque minuti per una chiamata? La sera dell’incidente ci è stato assolutamente proibito di avvicinarci a Bravi. Non sappiamo perché, solo non abbiamo avuto modo di parlare con lui», aggiunge.

L’uomo ha ricostruito la dinamica dell’incidente ed ha smentito la versione data dall’avvocato di Michele, Manuel Gabrielli. «È falso – aggiunge –  i rilevamenti dicono altro: la macchina condotta da Bravi era in mezzo alla corsia e il passo carraio a cui allude l’avvocato porta ad un box, non ad un’abitazione. Ciò non toglie che chiunque debba guardare prima di girare quando è al volante. Io non permetto che la realtà venga stravolta: era un’inversione di marcia, nient’altro. Non c’erano segni di frenata, era una manovra continua quella che aveva iniziato. Non siamo qui per fare polemica. Il nostro sentimento e non accettiamo quanto detto dal suo legale. Esigiamo rispetto per nostra sorella. Che non ci vengano a dire che la manovra fatta da Bravi sia diversa dagli accertamenti dei vigili».

Bitchyf  riporta anche la versione dell’incidente del legale di Bravi. «Il nucleo radiomobile della polizia locale di Milano ha ipotizzato che lo scontro sia stato dovuto ad un’inversione improvvisa della direzione di marcia da parte del cantante, che durante la manovra non si sarebbe assicurato di avere dato la precedenza ad altri veicoli in arrivo. Una ricostruzione che viene però contestata dall’avvocato Gabrielli, secondo cui Bravi era impegnato non in un’inversione ma in una svolta a sinistra per accedere ad un passo carraio posto sull’altro lato della strada. Per il legale lo scontro sarebbe avvenuto quando la manovra era già iniziata. Saranno i magistrati ad esprimersi, sulla base di rilievi e perizie sui veicoli, sottoposti a sequestro. Intanto Bravi, che è risultato negativo ai test su alcol e droga, è indagato per il reato di omicidio stradale, un atto dovuto dopo il decesso della donna, che in base all’articolo 589 bis del codice penale prevede, in caso di condanna, una pena da due a sette anni».

(foto ANSA/ETTORE FERRARI)

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