Roberta Lombardi sul lavoro in nero: «Le persone normali si comportano così»

30/11/2018 di Enzo Boldi

Si può essere alti o bassi, mori o biondi, bianchi o neri, con gli occhi azzurri o castani. Ma per essere persone normali bisogna lavorare in nero. O almeno, se si vuole far parte della pancia della gente che poi sale al potere, bisogna aver lavorato senza un contratto, favorendo così l’evasione delle aziende (e anche la prova). A decantare questo pensiero è una delle donne che scendeva in pizza al grido di «Onestà! Onestà! Onestà»: la grillina della prima ora Roberta Lombardi.

Nel tentativo di difendere Luigi Di Maio dalle accuse piovutegli addosso nell’ultima settimana – a causa della denuncia di alcuni operai dell’azienda edile di famiglia che hanno accusato il padre del vicepremier di averli fatti lavorare in nero e senza contratto (quindi senza alcuna tutela, tra le altre cose, in caso di infortunio sul posto di lavoro) – Roberta Lombardi ha spiegato di aver lavorato anche lei in nero come babysitter e di aver preso anche qualche multa.

Roberta Lombardi: «Ho lavorato in nero. Siamo persone normali»

 

«Durante l’Università, qualche volta ho fatto la babysitter in nero – spiega Roberta Lombardi in diretta a W L’Italia, il programma condotto da Gerardo Greco e in onda su Rete 4 -. Ho preso anche qualche nota a scuola e alcune multe». Tutto bene, tutto legittimo? Sono cose che si fanno e accadono a tutti, almeno una volta nella vita? Domande a cui lei stessa dà una risposta che cozza con le grida di «Onestà» pronunciate a mantra negli anni della militanza in piazza del M5S: «Tanto per dire che siamo persone normali».

L’onestà gridata in piazza e il lavoro nero

Per Roberta Lombardi – consigliere e capogruppo del M5S alla Regione Lazio e candidata alle ultime elezioni per correre alla carica di governatore – una persona normale, quindi, lavora in nero, evade le tasse e (per diretta conseguenza) le fa evadere anche all’azienda che gli dà il lavoro. E, difatti, in un cortocircuito finale, la stessa Lombardi ammette (screditando, di fatto, tutte le battaglie grilline portate avanti nel corso degli anni): «Non siamo la razza onesta».

(foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI)

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