Giulio Regeni, l’Italia sospende le relazioni diplomatiche con il parlamento egiziano

Non c’è stata alcun progresso con le autorità egiziane nelle indagini su Giulio Regeni. Per questo motivo, la Procura di Roma ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati alcuni agenti egiziani, mentre il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato di voler sospendere le relazioni con il parlamento del Cairo.

Giulio Regeni, Fico sospende le relazioni con il Parlamento del Cairo

Nessuna relazione diplomatica è stata fruttuosa, nessun passo in avanti è stato fatto: l’ultima soluzione resta quella di interrompere qualsiasi rapporto con le autorità del Cairo. Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma, ha definito inevitabile la decisione, mentre dal lato politico l’interruzione delle relazioni tra i rispettivi parlamenti risulta un gesto molto forte, che – tuttavia – non comporta, al momento, alcun intervento del governo italiano.

Le reazioni della sinistra

In effetti, da diversi esponenti della sinistra, sono arrivate parole di elogio per il gesto forte deciso da Roberto Fico. «L’inerzia delle autorità egiziane ha spinto la procura di Roma ad indagare direttamente gli 007 del Cairo – ha scritto su Twitter Laura Boldrini -. Bene ha fatto Roberto Fico a sospendere relazioni di Montecitorio con parlamento egiziano. Il governo faccia altrettanto o sarà complice di chi ostacola la verità».

Nicola Fratoianni di Leu, invece, ha rimarcato come la decisione – presa dai governi Renzi-Gentiloni – di inviare di nuovo gli ambasciatori italiani al Cairo dopo un periodo di sospensione non è stata felice: «Ora il governo – ha scritto Fratoianni – riconosca che è stato preso in giro dal regime di Al Sisi, sostenga l’azione della magistratura italiana, e richiami di nuovo in Italia il nostro ambasciatore fino a quando gli assassini di Giulio Regeni non saranno consegnati alla giustizia».

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Share this article