Cosa sta succedendo tra l’esercito libico e i migranti che si rifiutano di scendere a Misurata

La denuncia arriva direttamente dalla Mar Jonio, la nave che da diversi giorni sta monitorando le coste libiche. Da tempo, quindi, stanno seguendo le vicende della motovedetta Nivin, con 79 migranti a bordo che si rifiutano di sbarcare a Misurata. Per questo motivo, sempre secondo i volontari della Mar Jonio, l’esercito libico sarebbe salito a bordo e si sarebbe reso protagonista di violenze su uomini, donne e bambini presenti.

Cosa sta succedendo ai migranti della Nivin

Il Nivin è un mercantile con bandiera panamense, che ha soccorso nel Mediterraneo centrale questi migranti che stavano cercando di raggiungere l’Europa. Dunque, non ha fatto altro che prestare aiuto a uomini in difficoltà. Ma a quanto pare l’esercito libico non la pensa allo stesso modo.

«Dalle 11.41 – fanno sapere dalla Mar Jonio – non si hanno notizie dei profughi a bordo, ci arrivano notizie di violenze con persone ferite in ospedale e altre ricondotte a forza nei centri libici. Italia ed Unione europea non permettano violenza su persone che lottano per non essere ancora torturate. Vogliamo conoscere la sorte di ciascuno dei profughi».

Una questione che viola qualsiasi diritto internazionale

Un appello internazionale, che dovrebbe essere rivolto sia al governo di Roma, sia alle istituzioni dell’Unione Europea. Se la denuncia della Mar Jonio dovesse essere confermata, ci troveremmo in presenza di una situazione davvero terribile e disumana, con un precedente molto grave per la mancata applicazione dei diritti umani.

E se già le operazioni di salvataggio della Nivin erano nel mirino delle ong e delle persone che si occupano di diritto navale (il mercantile si è diretto verso la Libia, che non è considerato porto sicuro), adesso la vicenda assume tutta un’altra connotazione.

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