Il governo cancella il condono fiscale, resta la pace fiscale

16/11/2018 di Redazione

Il governo cancella il condono fiscale. Ma resta la pace fiscale. È una delle novità emerse ieri sera dall’ultimo vertice a Palazzo Chigi sul decreto legge fiscale. La nuova intesa prevede la scomparsa dal testo della possibilità di dichiarazione integrativa, sarà possibile quindi regolarizzare solo le somme dichiarate al Fisco: un correttivo che dovrebbe essere introdotto con un emendamento al provvedimento che già è all’esame del Senato. La Commissione Finanze di Palazzo Madama inizierà a votare le proposte di modifica al dl lunedì prossimo, in seduta notturna, dopo aver ricevuto i pareri della Commissione Bilancio, che è stata convocata per lunedì pomeriggio. Il testo dovrebbe poi arrivare in Aula entro la fine della settimana.

Il vertice di governo: no al condono fiscale, sì alla pace fiscale

Al termine dell’incontro a Palazzo Chigi fonti dell’esecutivo hanno fatto parlato di «pieno accordo sul decreto». «Confermata l’assenza del condono, restano tutte le misure della pace fiscale come la possibilità di spalmare in cinque anni il dovuto, la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio». Tra le misure che restano c’è anche la rottamazione delle cartelle. Ma scompare il condono vero e proprio: non si potrà più presentare la dichiarazione integrativa sulle somme non denunciata. Nella manovra veniva data la possibilità di pagare solo il 20% su quanto non dichiarato, fino a 100mila euro, per 4 anni.

La marcia indietro sul condono non è l’unica novità. Nel dl fiscale entra un bonus bebè, una tassazione dei money transfer fino all’1,5%, una detassazione delle sigarette elettroniche. E verrà evitata una tassa sui metri quadrati di ombra degli ombrelloni presenti negli stabilimenti balneari. Un altro emendamento poi sbloccherà le banche dati. La Guardia di Finanza potrà accedere direttamente alla banca dati dell’anagrafe dei rapporti finanziari senza dover più chiedere autorizzazioni alla magistratura. Le Fiamme Gialle potranno monitorare i grandi evasori in ogni momento, transazione per transazione.

(Foto da archivio Ansa: il premier Conte con i vice Di Maio e Salvini, i ministri Tria, Bonafede e Fraccaro, e i sottosegretari Castelli, Garavaglia e Bitonci, 15 novembre. Credit immagine: Ansa / Ufficio stampa Palazzo Chigi / Filippo Attili)

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