Gasparri chiama Saviano «pregiudicato» e il Pd difende il senatore di Forza Italia

Il cortocircuito sulla libertà d’informazione, ai tempi del governo giallo-verde, investe anche il Partito Democratico. Succede così che un senatore della Repubblica può scrivere tranquillamente «Saviano pregiudicato», accusa infamante e che non ha alcun riscontro nella realtà, e restare impunito. La Giunta Immunità del Senato, infatti, ha votato per la mancata autorizzazione a procedere nei confronti di Maurizio Gasparri, di Forza Italia, che su Twitter aveva scritto parole infamanti nei confronti di Roberto Saviano.

«Saviano pregiudicato», ma Gasparri se la cava con i voti del Pd

Che, ora, se la prende anche con il Partito Democratico. Perché i senatori dem hanno votato a favore di Gasparri in Giunta Immunità. E pare che il verdetto verrà confermato anche in aula. Gli unici a votare contro la decisione di concedere l’immunità a Gasparri sono stati i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e Pietro Grasso di Liberi e Uguali. Tutti gli altri si sono elevati in difesa del collega.

Si difendono così i senatori dem che hanno votato il provvedimento: «Non abbiamo fatto altro che applicare la legge, seguendo i criteri che abbiamo utilizzato anche in passato – ha affermato Giuseppe Cucca -. Il caso fa rumore perché si tratta di Saviano, ma noi abbiamo sempre applicato le regole della Consulta. Se c’è una stretta relazione tra il caso e l’attività parlamentare, c’è l’insindacabilità».

L’ira di Roberto Saviano contro Gasparri e contro il Pd

Bisogna capire, però, quanto un tweet possa essere collegato all’attività parlamentare di Gasparri. Specialmente se le offese sono rivolte direttamente a un giornalista e scrittore e non a un altro parlamentare. Non ci sta Roberto Saviano che, attraverso Twitter, ha manifestato tutto il suo disappunto: «Nulla di nuovo, perché storicamente è accertato che i fascisti, messi di fronte alle loro responsabilità, scappano in maniera disonorevole. Quanto al Pd, invece, mi viene da chiedere: quindi Gasparri, mentre dal divano di casa mi diffamava, era nell’esercizio delle sue funzioni parlamentari? Complimenti».

(Foto da archivio Ansa)

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