Il «commento gentile» di Enrica (da 10mila like) che ricorda a Salvini l’importanza della laurea

La rete non è solo un covo di haters. La dimostrazione arriva direttamente da Facebook, dove un post insolitamente gentile riesce a raggiungere quasi le 10mila interazioni. Un caso più unico che raro nella storia del social network. L’autrice è Enrica Beccalli, che ha voluto spiegare a Matteo Salvini, con un esempio e con una narrazione delicata, l’importanza del valore legale della laurea. Il commento, infatti, è stato scritto sotto a un articolo del quotidiano La Repubblica, in cui si illustrava la proposta provocatoria – lanciata da Salvini alla scuola politica della Lega – di abolire il valore legale del titolo di studio.

Nel commento di Enrica si racconta la propria esperienza con i nonni, persone che non hanno avuto la possibilità di studiare, ma che hanno avuto sempre un rispetto quasi religioso nei confronti dei nipoti che hanno ottenuto il prestigioso titolo di studio, con tanti sacrifici e spendendo molto del loro tempo sui libri.

«Quando io e i miei fratelli andavamo a studiare a casa loro facevano di tutto pur di non disturbarci e lasciarci concentrare – racconta Enrica -, ogni tanto venivano nella stanza e ti guardavano in religioso silenzio, poi con una pacca sulla spalla ti dicevano: “studia figlia mia, studia, perché più studi e più sei libera e ricorda che più studierai e meno faticherai nella vita”». Il commento viaggia spedito verso le 10mila interazioni e ha scatenato una pioggia di altre risposte davvero rilevante, con gli altri utenti dei social network che hanno a loro volta raccontato la propria testimonianza sull’importanza della laurea.

«Non avevano potuto studiare i miei nonni – continua il post -, lei pantalonaia e lui operaio, ma avevano la saggezza di riconoscere il valore dello studio così come tutta quella generazione meravigliosa che ha fatto la guerra e ha vissuto di niente..Come siamo arrivati fin qui?». Come si può notare, il commento è privo di offese, di parolacce, di espressioni ingiuriose, di toni aspri. Una vera e propria goccia di speranza in un oceano di insulti sui social network.

Il commento di Enrica Beccalli è la dimostrazione lampante che un web senza urla e senza attacchi personali non solo è possibile, ma viene anche premiato in termini di popolarità. Un elemento che va senz’altro messo a verbale, specialmente in un momento storico in cui si inizia a parlare di proposte di legge contro gli haters del web. L’ex presidente della Camera Laura Boldrini, infatti, ne ha parlato di recente alla Festa della Rete di Perugia: non un modo per applicare la censura sul web, ma semplicemente una serie di provvedimenti per aumentare i controlli dei social network contro gli odiatori di professione.

Nel frattempo, raccogliamo il messaggio di speranza di Enrica e lo giriamo a chi di dovere: innanzitutto, bisogna pensarci bene prima di abolire il valore legale del titolo di studio; poi, occorre ricordare che c’è spazio per un dibattito che non sia per forza offensivo anche sui social network. La gentilezza e la cultura pagano sempre.

[FOTO da account Facebook Enrica Beck]

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