Gb, condannata coppia neonazista che ha dato al figlio il nome ‘Adolf Hitler’

12/11/2018 di Redazione

In Gran Bretagna una coppia che ha deciso di dare al figlio neonato il nome ‘Adolf Hitler’ è stata condannata per istigazione all’odio e diffusione di idee neonaziste, razziste o improntate al ‘suprematismo bianco’ di marca americana. I condannati sono precisamente tre. Si tratta di tre militanti britannici di estrema destra, compresa la coppia che ha scelto di chiamare il proprio bambino come il dittatore.

Gb, condannata la coppia che ha chiamato il figlio ‘Adolf Hitler’

Il processo si è concluso oggi col verdetto di colpevolezza emesso da una giuria dinanzi alla Birmingham Crown Court, nella regione inglese delle Midlands, in cui i tre condannati sono residenti. La condanna è arrivata per il 22enne Adam Thomas, e la sua compagna 38enne Claudia Patatas, padre e madre del piccolo Adolf Hitler Thomas. Il terzo complice è un 27enne di Leicester, Daniel Bogunovic. Tutti e tre risultano aver fatto parte di una cellula neonazista, ‘National Action’, una sigla messa fuori legge nel Regno Unito nel 2016 per ‘terrorismo’ ma poi rinata con altre denominazioni. Durante il processo sono state fra l’altro mostrate immagini di Adam Thomas che, mascherato da esponente del Ku Klux Klan, culla il suo bimbo. Su quella immagine l’imputato ha provato a minimizzare descrivendola come un ‘gioco’ pur dichiarandosi apertamente ‘razzista’.

Altri sospetti componenti della cellula indicata come ‘terrorista’ dalla pubblica accusa, saranno giudicati più avanti. Tra di loro vi sono tre amici dei condannati, che si sono già dichiarati colpevoli. Nelle indagini sono stati inoltre coinvolti almeno tre militari dell’esercito di Sua Maestà, tutti sospettati di simpatie di ultradestra, che risultano essere stati avvicinati agli ambienti di ‘National Action’ dal caporale Mikko Vehvilainen. Vehvilainen, 34 anni, è un reduce decorato dell’Afghanistan fra le file del Royal Anglian Regiment. È stato già condannato a marzo a 8 anni di carcere in quanto promotore reo confesso di attività e progetti razzisti.

(Foto di copertina Dpa da archivio Ansa: il ‘Mein Kampf’. Credit immagine: MATTHIAS BALK / DPA)

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