Il pm dice che la Raggi ha mentito per aggirare il codice etico M5S

Il sostituto procuratore di Roma Paolo Ielo, che sta guidando l’accusa nell’ambito del processo Raggi, ha affermato che la sindaca ha mentito sulla nomina di Renato Marra: secondo i magistrati, se il Movimento 5 Stelle fosse venuto a conoscenza dell’influenza del fratello Raffaele Marra su questa nomina, la Raggi sarebbe stata espulsa dal partito, in virtù del codice etico interno.

Processo Raggi: in giornata le richieste

In più, Ielo ha chiesto alla corte di acquisire il codice etico vigente nel Movimento 5 Stelle nel 2016 per rafforzare questa sua ipotesi. La sentenza del processo Raggi è prevista per la giornata di domani, 10 novembre 2018. Si annuncia senza dubbio come il momento più delicato per l’amministrazione pentastellata di Roma, con la sindaca che potrebbe essere costretta a dimettersi nel caso in cui fosse dichiarata colpevole del reato di falso che le è stato contestato.

In aula è intervenuta anche la stessa Virginia Raggi, con alcune dichiarazioni spontanee: «La deposizione di Carla Raineri (ex capo di gabinetto della sindaca, ndr) a tratti mi è sembrata surreale – ha detto la Raggi in aula -. In questo processo si parla di un mio presunto falso e per quatto ore abbiamo ascoltato parole simili a gossip. Non ho mai risposto alle interviste rilasciate, a volte mordendomi la lingua, per le cose palesemente false affermate».

Domani la sentenza sul processo Raggi

La Raineri aveva parlato della sindaca di Roma come di una zarina ai tempi di Rasputin, mentre Raffaele Marra poteva essere considerato la sua eminenza grigia e il suo cardinale Richelieu. «Non conoscevo la dottoressa Raineri e mi era sembrata una persona molto preparata – ha aggiunto Virginia Raggi -: per me era una opportunità avere un magistrato di primaria importanza come capo di Gabinetto. Anche se trovai subito strano il fatto che quando chi hanno presentate disse, ‘non ti preoccupare starò qui al massimo 1 anno, 1 anno e mezzo». In giornata sono attese le richieste dell’accusa.

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