Lo sfogo di Di Maio: «Sono buono e caro ma adesso mi sto stancando»

07/11/2018 di Redazione

Continua senza sosta, ormai da giorni, il braccio di ferro tra Movimento 5 Stelle e Lega sui provvedimenti da approvare in Parlamento. Il Carroccio chiede di accelerare sul dl sicurezza, poco gradito all’ala sinistra dei pentastellati (alcuni senatori hanno già dichiarato di non voler votare il testo). Il M5S vuole invece la riforma della prescrizione da inserire con emendamento nel ddl anticorruzione. Si tratta di un confronto estenuante che sta sfidando anche la pazienza dei leader.

L’ira di Di Maio contro Salvini

Stando a quanto racconta oggi il Corriere della Sera (articolo di Emanuele Buzzi) la tensione nel Movimento è salita al punto che per la prima volta viene evocata la spaccatura. Il vicepremier Luigi Di Maio si sarebbe sfogato affermando: «Io al tavolo con Berlusconi non mi ci sono mai seduto proprio per riformare la giustizia e fermare i furbetti del quartierino». Il leader M5S si sarebbe anche lasciato scappare un «sono buono e caso ma adesso mi sto stancando». L’ira Di Maio avrebbe così fatto scattare una sorta di allarme nei gruppi e al vertice del Movimento, con i prossimi giorni che saranno decisivi per il futuro del governo. Le distanze tra pentastellati e Lega riguardano soprattutto la prescrizione. I 5 Stelle, pronti a cedere su decreto sicurezza, manifestano insofferenza per l’indisponibilità di Matteo Salvini  ad andare incontro alle posizioni degli alleati.

Nella partita rientrano anche i calcoli dei tempi di approvazioni dei provvedimenti. Il decreto su sicurezza e immigrazioni caro alla Lega, dopo l’approvazione al Senato, dovrà arrivare alla Camera. E a Montecitorio risulta già calendarizzato il ddl anticorruzione, lo ‘spazzacorrotti’ fortemente voluto dal M5S. Se salta l’uno, rischia concretamente di saltare anche l’altro.

(Foto da archivio Ansa: i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini durante il giuramento del Governo al Quirinale, il primo giugno 2018. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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