Casteldaccia, no ai proprietari della villetta al funerale delle vittime

06/11/2018 di Redazione

Oggi è il giorno del dolore a Casteldaccia. Ma è anche quello della rabbia di uno dei superstiti della famiglia Giordano, Giuseppe, che ha perso i parenti più prossimi nel corso dell’alluvione e della piena del torrente Milicia. Secondo la sua versione, la famiglia era in affitto all’interno della casa spazzata via dalla forza dell’acqua. I proprietari, che avevano costruito la villetta, non li avrebbero avvisati del pericolo. Per questo motivo, la famiglia dei padroni di casa è stata respinta dai funerali che sono stati celebrati oggi.

Casteldaccia, nessuno dei proprietari al funerale

«I proprietari della villetta volevano venire oggi ai funerali ma gli è stato impedito – ha detto una parente di Giuseppe Giordano -. Penso che sia meglio che stiano a casa in questo momento. Non sono in grado di potere affrontare questa situazione in questo momento, li abbiamo bloccati. Si tratta del volere di Giuseppe e noi dobbiamo fare quello che lui desidera».

Ma il proprietario della villetta, Antonino Pace (impiegato di 57 anni), ha dato una versione diversa dei fatti. Intervistato dal quotidiano La Repubblica ha affermato: «Nel 2008 il fiume andò in piena e invase tutto: fece un sacco di danni. Ho perso tutto e non ho avuto alcun risarcimento. Fino a quel momento in quella casa ci abitavo».

Antonino Pace: «Non erano in affitto, gliel’avevo ceduta in amicizia»

Poi, la decisione di allontanarsi, vista anche la pericolosità del luogo. Questo, però, non ha impedito al signor Pace di cedere l’appartamento alla famiglia Giordano. «Non gliel’ho affittata, non c’è nessun contratto, gliel’ho data in amicizia. E li avevo avvisati dei rischi. Avevo detto loro di andarci solo in estate. Sabato c’era l’allerta meteo rossa, lo sapevano tutti. Quando l’ho saputo, sono andato immediatamente ad autodenunciarmi dai carabinieri, ho detto di essere io il proprietario dell’appartamento».

Un appartamento che il signor Pace, lo riconosce, è abusivo. Afferma che tutte le case situate in quella zona lo sono. Ha detto di aver ricevuto l’ordine di demolizione e che aveva fatto ricorso al Tar: da quel momento in poi, però, non se n’è saputo più nulla. «Non riesco ad alzarmi dal letto – chiude -. Mi fa male il cuore dal dispiacere fortissimo che ho».

FOTO: ANSA/MIKE PALAZZOTTO

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