Salvini pronto a far cadere il governo se ci sarà qualche «scherzetto» nel dl sicurezza

05/11/2018 di Enzo Boldi

Il periodo di Halloween è passato da qualche giorno, ma nella maggioranza c’è chi ha ancora paura di qualche «scherzetto». A tutto ciò ha fatto riferimento Matteo Salvini, parlando alla base leghista prima di partire per il Ghana dove ha in programma alcuni incontri nella giornata di oggi. Una toccata e fuga per il ministro dell’Interno che sarà di ritorno a Roma già domani per seguire l’iter parlamentare del suo dl sicurezza. Un decreto che rischia di mettere seriamente in difficoltà il governo a causa della palesata intenzione di alcuni deputati e senatori del Movimento 5 Stelle che si sono già espressi contrari a questo provvedimento. Ma la battaglia Lega-M5S prosegue anche sul capitolo della prescrizione.

Partiamo dall’inizio. I timori della Lega, e del suo leader, sul voltafaccia grillino nel dl sicurezza – cosiddetto «decreto Salvini» – acuiscono le tensioni all’interno della Maggioranza. Dopo la «manina» del condono nella bozza della Manovra di bilancio, con il rilancio di accuse tra le parti prima della pace mediatica, il ministro dell’Interno teme che l’appoggio di alcuni esponenti Cinque Stelle sul suo decreto possa saltare, come espresso pubblicamente nelle scorse settimane da diversi parlamentari.

Salvini ha paura di uno «scherzetto» a Cinque Stelle

Uno «scherzetto» che, come riporta La Stampa, potrebbe far saltare i nervi allo stesso numero 1 del Viminale che – forte dell’alto consenso popolare – potrebbe decidere di interrompere questo matrimonio di fatto con i grillini. Nessun epilogo dolce, anche se – con altissima probabilità – la crisi di governo sembra esser fatta di soli timori dato che gli eventuali pareri negativi da parte del M5S sul dl sicurezza sarebbero digeriti dai voti di Fratelli d’Italia e una parte di Forza Italia.

Tensioni Lega-M5S sulla prescrizione del ddl anticorruzione

L’altro fronte caldo è quello che riguarda il ddl anticorruzione che, per il momento, prevede un emendamento fortemente voluto dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: quello sullo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Un provvedimento che la Lega – tramite le parole dello stesso Salvini – non vuole inserire nel cosiddetto «spazzacorrotti», ma che – in caso – potrà essere discusso a parte attraverso un iter legislativo diverso. Insomma, niente emendamento, ma una discussione da rimandare al prossimo anno.

Il Movimento 5 Stelle, però, nega questa possibilità con il ministro Bonafede che passa al contrattacco spiegando che «non si arretrerà di un millimetro sulla prescrizione» dopo che la Lega ha presentato una «valanga di emendamenti incomprensibili, dopo che il testo è stato discusso già in Consiglio dei ministri». Più caustico Luigi Di Maio che a Radio Radicale si è detto fiducioso di un accordo con il Carroccio e che «sulle cose importanti, alla fine, si è sempre andati nella stessa direzione».

(foto di copertina: profilo Facebook Matteo Salvini)

 

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