Reddito di cittadinanza: Di Maio fa il Babbo Natale e Giorgetti il Grinch

Sembra quasi un gioco degli specchi o una marcatura a uomo. Il rapporto tra Luigi Di Maio e Giancarlo Giorgetti – il primo ministro del Lavoro e vicepremier, il secondo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – non decolla per niente. Così, ogni volta che il leader del M5S fa uno scatto in avanti, questa volta sul reddito di cittadinanza, il rappresentante leghista lo stoppa.

Scontro Di Maio-Giorgetti sul reddito di cittadinanza

Oggi, nel corso di una diretta Facebook, Luigi Di Maio ha voluto tranquillizzare i suoi elettori: «Non credete a quelli che dicono che il reddito di cittadinanza nella manovra non c’è – ha affermato -. Nella manovra ci sono i soldi, la ciccia. Ma le norme regolamentari non possono stare lì. Per questo penseremo a un decreto, magari a Natale o subito dopo».

Il leader pentastellato afferma che lo strumento del decreto legge può considerarsi necessario in virtù dell’emergenza povertà che si sta registrando in Italia. E, magari, anche in virtù del fatto che – con un reddito di cittadinanza varato nei giorni di Natale, quando tutti siamo più generosi – può rappresentare un’ottima manovra di propaganda politica in vista delle elezioni europee del 2019.

Ma se Di Maio fa le prove per trasformarsi in una sorta di Babbo Natale per i cittadini italiani, Giancarlo Giorgetti si affretta per interpretare il Grinch, ovvero lo spirito malvagio che rischia di rovinare la festa del 25 dicembre ai bambini. Incubo di tutte le favole natalizie. Nel corso della presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, infatti, il sottosegretario leghista ha affermato: «Il reddito di cittadinanza ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso».

Le polemiche Di Maio-Giorgetti: non solo reddito di cittadinanza

Insomma, Giorgetti ha messo in evidenza tutti i limiti di un provvedimento che rischia di aprire una spaccatura profonda tra i due partiti di governo e che, probabilmente, è rimasto fuori dalla manovra (così come la legge Fornero) proprio per evitare lo scontro immediato sulla legge di bilancio e rimandarlo a manovra approvata.

Non è la prima volta, comunque, che Giorgetti e Di Maio hanno dato il via a uno scontro. E in effetti, nonostante i proclami, è sempre stato il leghista a spuntarla. Come avvenne, ad esempio, nel caso delle pensioni d’oro presenti in manovra. Di Maio aveva annunciato il loro taglio, Giorgetti parlò in toni più prudenti che, alla fine, si sono rivelati più concreti rispetto agli annunci roboanti dello stesso leader del Movimento 5 Stelle.

Non è da escludere, quindi, che possa avvenire lo stesso anche per la misura più importante per il Movimento 5 Stelle. Reddito di cittadinanza, A Christmas Carol.

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