Giorgia Meloni contro Saviano: «Taci, tu che vai a braccetto con un indagato»

02/11/2018 di Enzo Boldi

Giorgia Meloni si riscopre giustizialista e si scaglia contro Roberto Saviano. La leader di Fratelli d’Italia, al centro anche di alcune battaglie sulle festività italiane abbastanza discutibili, su Twitter ha attaccato lo scrittore e giornalista napoletano che, a sua volta, aveva scritto un tweet al veleno ripercorrendo la carriera di Gennaro Sangiuliano, neo-direttore del Tg2 voluto dalla Lega e da Matteo Salvini e da sempre vicino alla corrente di Centrodestra.

«Ma taci, tu che vai a braccetto con Mimmo Lucano», ha tuonato Giorgia Meloni rispondendo a Roberto Saviano. Come se essere vicino a una persona che – al momento – risulta solamente indagato, sia motivo per rimanere in silenzio e non poter esprimere un proprio parere e un proprio pensiero. Potremmo parlare – parafrasando un mantra utilizzato dalla stessa leader di Fratelli d’Italia – di «giustizialismo a orologeria».

 

L’amicizia tra Saviano e Mimmo Lucano

E infatti era la stessa Giorgia Meloni, solo qualche settimana fa, ad aver difeso Matteo Salvini – fino a ieri formalmente indagato per diversi reati sul caso della Nave Diciotti, prima dell’archiviazione – perché riteneva sovversivo indagare chi vuole «fermare l’invasione». Invertendo i fattori, invece, per la presidente di Fratelli d’Italia Mimmo Lucano, sindaco di Riace indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è già colpevole e aver sostenuto le sue battaglie impedisce di poter parlare.

Giorgia Meloni «a braccetto» con Berlusconi

Eppure il passato – il presente e, probabilmente, anche il futuro più prossimo – ha sempre visto il nome di Giorgia Meloni «a braccetto» con uno dei più famosi curriculum giudiziari – con tanto di condanne, in questo caso – della storia dell’Italia contemporanea. Si tratta di Silvio Berlusconi. Seguendo, per logica, il pensiero della leader di FdI, anche lei dovrebbe «tacere» dato che il Cavaliere ha ancora in corso alcuni procedimenti penali – per alcuni è stato assolto, per altri sono subentrate depenalizzazioni, amnistie e prescrizioni -, eppure lei continua ad andare a «braccetto».

(foto di copertina: MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA)

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