La deputata M5S Caterina Licatini, il sindaco Cinque e l’ecomostro di Bagheria

31/10/2018 di Redazione

C’è una storia che parte da Bagheria e arriva a Roma. Una storia che potrebbe creare imbarazzo nel Movimento 5 stelle. Riguarda un ecomostro, sulla spiaggia di Aspra, che ora, dopo un’asta fallimentare, potrebbe diventare un hotel a 5 stelle. Attenzione però: qui di stelle ce ne sono diverse e non riguardano solo il lusso dello scheletro di cemento i davanti al mare. Ad acquistare l’immobile in data 17 maggio 2017, per 225 mila euro, sono stati il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, la deputata M5S Caterina Licatini, il marito della Licatini e una attivista locale. Come? Tramite una società la Nuova Poseidonia srl, costituita due giorni prima dell’asta e formata dal sindaco, dall’attuale deputata e altre persone.

Fin qui, direte voi, non ci sarebbe nulla di male. Tranne per una particolare concatenazione di eventi.

Secondo il Partito democratico locale, quello acquistato dal sindaco e dalla deputata – tra l’altro componente della Commissione parlamentare Ambiente e territorio – «è un ecomostro sul mare da abbattere, uno dei simboli perfetti della distruzione attraverso la cementificazione della costa bagnata dal mare tra Aspra e Mongerbino».  Una situazione molto lontana da quello che i 5 stelle, specialmente nel comune siciliano, promettevano contro la speculazione edilizia.

In base ai documenti della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo, l’immobile è sotto sanatoria per alcune parti che potrebbero risultare abusive. Si tratta di un edificio che sorge a 150 metri dalla costa. Il sindaco “autosospeso dal Movimento” Patrizio Cinque è comunque convinto di aver fatto la scelta giusta: «Credo nel rilancio turistico di Bagheria, per questo ho partecipato all’acquisto dell’ecomostro di Aspra. So che ci saranno polemiche, ma adesso penso che possa essere un’occasione di sviluppo per la mia città».

Prima del terzo tentativo d’asta (stavolta andato a buon fine, il primo lancio d’asta era di due milioni di euro per dire), prima della costituzione della Srl, ci sono altre decisioni del sindaco di Bagheria che fanno discutere.  Come quella, segnalata da Orazio Amenta, segretario del Pd locale, dell’approvazione del regolamento ‘salva-abusivi’, due giorni dopo la conclusione dell’asta. Regolamento che è poi stato revocato pochi giorni fa sotto indicazione del nuovo segretario generale del comune: per profili di illegittimità.

Non solo. Dodici giorni prima dell’acquisto dell’ecomostro, Cinque nominò la Licatini come presidente del Cda della società Amb, Azienda multiservizi a totale partecipazione e controllo del Comune. Una nomina su cui i parlamentari Pd pestano i piedi chiedendo delucidazioni all’Anac.

L’ex sottosegretario Davide Faraone (Pd), per esempio, ha annunciato una interrogazione al Senato: «L’imprenditore sindaco o il sindaco ormai imprenditore ha stracciato il suo programma, lo trovate ancora sul web. Quattro anni fa, se eletto, avrebbe riqualificato gli ecomostri per scopi di pubblica utilità. Ma dopo quattro anni le cose cambiano, si sa. Invece di riqualificarlo e restituirlo alla società, lo ha comprato come società e la società pentastellata ne farà un albergo, naturalmente a 5 stelle. Al diavolo il bene comune, l’ambiente, la legalità». I Verdi hanno invece presentato un esposto in procura. «La precedente amministrazione – ha spiegato Angelo Bonelli, che ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica di Termini Imerese – stava lavorando a un Piano utilizzo del demanio che prevedeva in quell’area la realizzazione di una terrazza pubblica e l’abbattimento di parti consistenti dell’ecomostro. Il Comune rinuncerà alla terrazza pubblica o sarà condizionato da questa nuova situazione? L’Amministrazione ha già attivato procedure amministrative per variazioni di destinazioni d’uso e di rilascio di concessioni edilizie su quell’immobile?».

Il caso sta ovviamente montando tra i rivali del Partito democratico. Con la deputata Licatini costretta a difendersi in aula.

«L’acquisto – ha spiegato la deputata – è stato fatto più di un anno e mezzo fa, quando ero una libera cittadina e da libera cittadina, con tanti sacrifici e con un mutuo in banca ho fatto un acquisto al tribunale di Palermo. Tutti gli atti sono disponibili e chiunque ne ha libero accesso». Licatini, dopo le polemiche sollevate, ha espresso ultimamente desiderio di uscire dalla società. Come sottolinea il verde Bonelli però all’interno della Nuova Poseidonia rimarrà il marito.

La compagine societaria della “Nuova Poseidonia” è formata dal sindaco di Bagheria Patrizio Cinque con il 13%, dalla deputata nazionale grillina Caterina Licatini con il 7%, mentre suo mariri Liborio Toia ne possiede un altro 13%, un altro 34% è di Angela Coffaro, compagna di un attivista del Movimento Cinque stelle, e il rimanente 33% risulta di proprietà di Federica Salerno.

«L’immobile – ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco Cinque – costruito prima del 1976 non rientra tra quelli che devono essere abbattuti, fatta eccezione per una piccola parte che verrà abbattuta. Non sappiamo  se riusciremo a riqualificarlo ma questo è il nostro intento per far sì che ne possa giovare il territorio. Mi auguro che questa scelta privata ed imprenditoriale e assolutamente legale e corretta non venga strumentalizzata per attaccarmi politicamente».
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