Così i Pro Vita prendono in giro Virginia Raggi | FOTO

30/10/2018 di Redazione

Virginia leva e i Pro Vita rimettono. Stavolta a bordo di alcuni mezzi che sfrecciano sul Lungotevere. Delle vele pubblicitarie, per la precisione, con sopra scritto «Sarà ancora possibile dire mamma e papà?».

«Non è possibile tacere davanti al potere ingiusto. Qui è in gioco la libertà d’espressione, la libertà di tutti. Noi non accettiamo le ingiustizie cara Virginia Raggi, e la nostra risposta all’assurda censura subita è che per Roma stanno girando nuove vele con questa dicitura: ‘Sarà ancora possibile dire mamma e papà?’», hanno dichiarato il presidente di Pro Vita, Toni Brandi, e il presidente di Generazione Famiglia, Jacopo Coghe, tra le associazioni promotrici del Family Day e ideatrici della campagna#stoputeroinaffitto. Il Comune di Roma aveva rimosso alcuni manifesti e sanzionato le realtà Pro Vita. Per i due presidenti «manipolare con la tecnica e l’ideologia la nascita di un bambino significa stravolgere il diritto, la ragione e il buonsenso e questa follia va chiamata con il suo vero nome: è sfruttamento delle persone, senza che il soggetto più fragile abbia neanche la coscienza di essere in realtà la merce della compravendita. Infatti il bambino viene ordinato e venduto a sua insaputa». «A chi ci ha accusati di presunta omofobia – hanno concluso Brandi e Coghe – replichiamo che noi condanniamo la maternità surrogata in ogni forma e tutto il business vergognoso che si sta promuovendo sulla pelle dei bambini trattati come prodotti». Ora resta da capire come la sindaca porrà uno stop alla promozione delle associazioni antiabortiste che, con questo metodo, sviano il blocco del Campidoglio.

(foto Boldi per Giornalettismo)

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