Laura Castelli smentisce il taglio alle pensioni alle vittime delle leggi razziali

29/10/2018 di Enzo Boldi

Leggendo il testo delle «Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria» all’interno del decreto legge n.119 – il cosiddetto decreto fiscale – compare una voce (all’interno dell’allegato con l’elenco delle riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri) che segnala una riduzione di 50 milioni di euro di spese per il «Sostegno in favore di pensionati di guerra ed assimilati, perseguitati politici e razziali». Ma il governo precisa che non si tratta di un taglio alle pensioni dei perseguitati dalle leggi razziali durante il fascismo, ma di una naturale diminuzione derivata dalla riduzione del numero degli assistiti.

La notizia, questa mattina, aveva provocato le ire e la richiesta di spiegazioni da parte della Ucei (l’Unione delle comunità ebraiche italiane) e il governo, poco dopo, ha motivato quella voce inserita all’interno del decreto fiscale. «Rassicurazioni dal Quirinale e dal Governo sono pervenute all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane riguardo al timore che il decreto fiscale prevedesse il taglio del fondo pensioni destinato alle vittime delle leggi razziste e ai perseguitati dal fascismo – spiegano in una nota diffusa dall’Ucei -. Gli importi cancellati nel provvedimento fiscale fanno riferimento ad avanzi di bilancio derivanti dalla normale diminuzione del numero degli assistiti».

Pensioni perseguitati, nessun taglio ma ricalcolo

Gli importi, il cosiddetto disavanzo per questioni naturali, sono così rimessi a disposizione del bilancio generale dello Stato. E a sostenere che quanto raccontato sia stata una fake news è stata anche il Sottosegretario al Ministero dell’Economia Laura Castelli che, con un lungo post su Facebook ha criticato aspramente la stampa rea di aver diffuso una notizia falsa.

La presa di posizione della Ucei

L’Unione delle comunità ebraiche italiane, ha concluso la propria nota spiegando che «la giustizia nei confronti di coloro che ebbero a soffrire delle persecuzioni deve restare un cardine del nostro ordinamento e della nostra democrazia e il miglior modo di onorare una Memoria viva e consapevole».

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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