Il barbaro omicidio di Khashoggi e la finale di Supercoppa italiana a Riad

26/10/2018 di Enzo Boldi

Le ultime notizie che arrivano dall’Arabia Saudita sulla morte del giornalista Jamal Khashoggi non riguardano solo il Medio Oriente e i riflessi di questo brutale omicidio stanno provocando reazioni da tutto il mondo. Anche in Italia l’uccisione dello scrittore ha avuto una vasta eco che ora potrebbe coinvolgere il mondo del calcio. Nel prossimo mese di gennaio, infatti, è prevista la finale di Supercoppa Italia 2018 – che vedrà di fronte i campioni d’Italia della Juventus e i finalisti dell’ultima Coppa Italia del Milannello stadio di Riad.

A chiedere un passo indietro alla Lega Calcio è stato l’ex Ministro dello Sport (e ora deputato del Partito Democratico) Luca Lotti che, attraverso un post sul proprio profilo Facebook si auspica un cambio di sede per quella finale di Supercoppa in programma nel mese di gennaio a Riad. «Credo che anche il mondo dello sport italiano non possa e non debba tirarsi indietro: va immediatamente bloccata la decisione di giocare la finale di Supercoppa italiana a Riad. È comprensibile immaginare l’interesse economico attorno a quella partita di calcio, ma ciò che è accaduto nel consolato dell’Arabia Saudita di Istanbul non può passare sotto silenzio».

La morte di Khashoggi e la Supercoppa Italiana a Riad

Gli accordi tra la Federcalcio italiana e il ministro dello sport saudita, Turki Al-Alshaikh, risalgono allo scorso 5 giugno con l’impegno da parte della Figc di disputare la finale a Riad. Impegno che va oltre il valore sportivo di quella Supercoppa e che porta dietro di sé un un accordo milionario che andrebbe a rimpinguare – e non di poco – le casse di Milan e Juventus: oltre 3,2 milioni di euro per ogni club. L’aspetto economico, nel calcio moderno, è fondamentale per la sopravvivenza dei club, ma ora starà alla Lega Calcio (o alla Figc) prendere in mano la situazione e decidere se mantenere la sede a Riad oppure stracciare gli accordi seguendo le richieste di Lotti.

(foto di copertina: Depo Photos via ZUMA Wire)

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